Che rapporto sussiste fra ambiente urbano e ambiente naturale? Se volete una risposta sensata e scientificamente fondata, al di là dei luoghi comuni, leggete la relazione elaborata con il sostegno del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente e intitolata TEEB per i responsabili degli enti locali e regionali. Il documento illustra e spiega in che misura le città dipendano dal patrimonio naturale e come sia possibile per le politiche locali, quali la gestione urbana, la pianificazione territoriale e la tutela delle zone protette, rendere più armonica questa interazione. Lo studio dimostra, ad esempio, come Roma stia cogliendo i benefici derivanti da 5.000 ettari di verde pubblico e come le autorità locali del Galles siano riuscite a migliorare la salute dei cittadini grazie ad un aumento degli spazi verdi.
Non a caso, questa terza edizione della relazione è rivolta agli enti regionali e locali, mentre le due precedenti erano destinate ai responsabili politici nazionali ed alle imprese, e precede direttamente la presentazione dei risultati complessivi del progetto TEEB, che avverrà durante la convenzione sulla diversità biologica in programma ad ottobre a Nagoya in Giappone.
Ricordiamo, a questo proposito, che TEEB (The Economics of Ecosystems and Biodiversity study) è una grande iniziativa internazionale lanciata per richiamare l’attenzione sui benefici economici della biodiversità a livello mondiale, per evidenziare i costi crescenti della perdita di biodiversità e il degrado degli ecosistemi, con l’obiettivo di riunire le competenze nel campo della scienza, dell’economia e della politica, e di metterle a lavoro a difesa dell’ecosistema.Tutte le relazioni TEEB sono consultabili sul sito: http://www.teebweb.org/.
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