Costi e fabbisogni, oggi il parere

Si vota in Commissione bicamerale, la maggioranza chiede di escludere i comuni e le province che si trovano in regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e Bolzano dai fabbisogni standard per le funzioni fondamentali.  Il Pd: i tempi sono strettissimi

l 10 Novembre 2010
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Verrà votato oggi alle 15 il parere della Commissione bicamerale per il federalismo fiscale sul decreto riguardante i costi e i fabbisogni standard di comuni e province. Al momento sul tavolo ci sono due pareri, uno di maggioranza, a firma del relatore Antonio Leone (Pdl), e uno di opposizione, a firma di Marco Stradiotto (Pd), ma, entro oggi, potrebbero arrivare delle integrazioni tra i due testi che hanno alcuni punti in comune a partire dal fatto che il Parlamento (attraverso la commissione bicamerale) è investito di un ruolo di controllo sulla procedura di calcolo del fabbisogno standard di ciascun comune e provincia che verrà messo a punto dalla Sose (la società per gli studi di settore). Per quanto riguarda il parere di maggioranza, in esso si prevede, tra l’altro che i comuni e le province che si trovano in regioni a Statuto Speciale e delle province autonome di Trento e Bolzano saranno esclusi dai fabbisogni standard per le funzioni fondamentali. Nel testo si legge, infatti, che “il presente decreto legislativo non si applica agli enti locali appartenenti ai territori delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano”. Le due proposte di maggioranza e opposizione si differenziano per quanto riguarda i tempi della vera e propria entrata a regime della riforma: da un lato, nel testo del Pdl si prevede l’entrata a regime dei fabbisogni standard per tutte le funzioni fondamentali di comuni e province nel 2017; dall’altro, nel testo del Pd, si lascia di fatto la gradualità prevista nel decreto originale con i fabbisogni per tutte le funzioni fondamentali dal 2016. Una volta che il decreto sui fabbisogni standard di Comuni e Province avrà avuto l’ok della bicamerale per il federalismo fiscale dovrà tornare in Consiglio dei Ministri per il via libera definitivo e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
“Sono state annunciate alcune modifiche e integrazioni dei pareri, quindi domani (oggi, ndr) valuterò”, dice intanto il presidente della Commissione finanze del Senato, il finiano Mario Baldassarri, determinante in commissione bicamerale per il federalismo (se vota con l’opposizione, la maggioranza va sotto 16 a 14). Baldassarri non scioglie la riserva su quello che sarà il suo voto ma pure sottolinea che in commissione “si sta facendo un buon lavoro”, anche se al momento il federalismo “è una architettura senza la pietra d’angolo” anche perché la riforma “non si conclude con la fase dei decreti delegati” che il Ministro Calderoli “si è impegnato a portare tutti in Consiglio dei Ministri entro il 30 dicembre”. C’è comunque, sottolinea Baldassarri, un rimando a decreti della Presidenza del Consiglio per i dati sui fabbisogni standard di comuni e province, quindi “chi lo vuole veramente sa che il federalismo si farà, sarà a regime tra 3, 5 anni”. In ogni caso “si sta facendo un buon lavoro consapevoli dei tempi, se poi qualcuno vuole piantare bandierine”. “A parte questo – aggiunge l’esponente di Fli – non si può non agire in un quadrilatero che comprende il federalismo fiscale, la carta delle autonomie, la riforma costituzionale e la riforma fiscale. Questo è il quadrilatero complessivo”.
Ma arrivano noti critiche anche dall’opposizione. “Il Ministro Roberto Calderoli, nel corso della riunione della Commissione parlamentare per il federalismo fiscale di questa mattina (ieri, ndr), ha ammesso che il Governo potrà solo approvare in Consiglio dei Ministri entro dicembre la ‘stragrande maggioranza’ dei decreti legislativi mancanti. Il che significa che il Ministro Bossi è stato smentito, poiché i decreti mancanti non verranno sicuramente approvati in via definitiva entro Natale, in quanto occorre dare 30 giorni di tempo alla Conferenza unificata per l’intesa e sessanta giorni di tempo alla Commissione parlamentare per il parere”. Lo dichiara il senatore del Pd, Walter Vitali. “E comunque il Governo -continua Vitali- si appresta ad un superlavoro. Mancano infatti temi fondamentali che non sono ancora oggetto di alcun decreto legislativo proposto, come le regole contabili uniformi tra i diversi livelli di governo, l’istituzione della Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica, le risorse aggiuntive e gli interventi speciali per rimuovere gli squilibri tra i diversi territori, la perequazione infrastrutturale, la finanza rafforzata per le città metropolitane e per Roma capitale”. “Il Partito democratico -conclude Vitali- è per una piena e coerente attuazione della legge 42 sul federalismo fiscale, ed è contrario ad ogni accelerazione strumentale che serve solo a sventolare bandiere che nascondono una realtà purtroppo molto diversa e deludente”.

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