Giornata clou per i rifiuti di Napoli, con l’incontro convocato dal Ministro Raffaele Fitto con le Regioni. Intanto, è già partito il piano straordinario di raccolta, alla quale partecipano, fra gli altri, oltre 400 militari che dovrebbero entrare in azione sulla base di un piano già pronto, approntato dal brigadier generale Antonio Monaco, capo di Stato maggiore del Comando Logistico Sud e capo dell’Unità operativa. I 400 militari (che opereranno con camion e mezzi per la movimentazione terra) saranno impegnati al fianco di consorzi e aziende incaricati della rimozione dei rifiuti. Principali obiettivi dei militari saranno però le strutture pubbliche, come scuole, ospedali, palazzo della pubblica amministrazione e siti archeologici.
A NAPOLI SCENDE IN PIAZZA LA SOCIETÀ CIVILE – Sacchetti di immondizia in mano, bimbi compresi, hanno attraversato, tra turisti incuriositi, il centro della città. Poi, in piazza del Plebiscito, cuore di Napoli, con i sacchetti hanno formato un vero e proprio cumulo. Obiettivo? Protestare affinché la raccolta differenziata parta sul serio. Il corteo è stato organizzato dalla Rete Campana Salute Ambiente. E in un presidio davanti alla Prefettura, hanno spiegato perché. La premessa: “Berlusconi è tornato a Napoli promettendo un altro miracolo. Ma mentre lui gioca a fare San Gennaro, migliaia di tonnellate di spazzatura marciscono sui marciapiedi, davanti alle scuole, sotto i balconi”, spiega Antonietta. Sotto accusa “il solito scaricabarile tra Governo, Regione, Comune, ma è ormai chiaro a tutti che Berlusconi, come Caldoro, Cesaro e Iervolino, continuano a mentire spudoratamante soprattutto quando danno la colpa dell’emergenza alle popolazioni che lottano per non essere avvelenate”. Quindi, la soluzione: niente discariche, inceneritori, ma una raccolta differenziata che comporti, però, il recupero e il riciclo totale della materia. Insomma “un piano rifiuti zero”. In bella mostra striscioni ‘Uniamo le ribellioni in difesa di salute e ambiente’, e anche i disoccupati del progetto Bros che in questi anni sono stati formati proprio per fare la differenziata. Poi, un invito “ad una manifestazione nazionale di protesta in programma l’11 dicembre a Terzigno”. “Si svolgerà in concomitanza con un altro appuntamento a Val di Susa per riunire coloro che si oppongono all’aggressione dei territori e dell’ambiente”, spiegano.
A NAPOLI IMPRENDITORI E AVVOCATI IN CORTEO PROTESTA – Avvocati, imprenditori, commercianti. La società civile scende in piazza, a Napoli. E sacchetto di immondizia in mano, sta sfilando lungo le strade della città per esprimere la “rabbia nel vedere una città così sporca” e anche per dire chiaro e tondo “che non è colpa dei cittadini se la città è piena zeppa di rifiuti “. Piuttosto, “la colpa è di una politica irresponsabile”. Un corteo che va ad aggiungersi ad un’altra iniziativa di protesta che, sempre nel centro della città, vede però in prima linea la Rete Campana Salute e Ambiente. Le adesioni sono partite attraverso Facebook ed oggi, “siamo oltre un migliaio”, dice Francesco Forzati, avvocato e docente universitario nonché presidente dell’associazione Cambiamo Napoli. “Stiamo manifestando in nome dell’articolo 32 della Costituzione che tutela il diritto alla salute – spiega Forzati – Noi, società civile, vogliamo oggi denunciare la disastrosa gestione dei rifiuti a Napoli, contro la politica di destra e di sinistra”. ‘Napoli pulita, Napoli pulita”, urlano intanto i manifestanti, e poi ‘Vogliamo la raccolta differenziata”. Il corteo è partito dal ‘salotto buono’ di Napoli, dal quartiere Posillipo. Attraversando il lungomare, tappa in Villa Comunale, la destinazione sarà piazza del Plebiscito. “Dicono che siamo la città dell’emergenza, che amiamo vivere nel caos, che non siamo in grado di fare la raccolta differenziata – spiega Ilenia Incoglia, vicepresidente del gruppo Giovani Associazione piccole e medie imprese di Napoli – tutti alibi per una politica irresponsabile che ha fallito e che non si assume le proprie colpe, che ci lascia vivere come delle bestie da circo a scapito della nostra salute e del nostro orgoglio. Dietro la parola camorra si nasconde il clientelismo che ha speso male i nostri soldi, si nasconde il rapporto malato con la politica che fa i propri interessi e non il bene della comunità. Io non la chiamerei più emergenza rifiuti ma scandalo, vergogna, mancanza di pudore”.
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