L’esame del d.l. milleproroghe da parte dell’Aula del Senato slitta a lunedì 14 febbraio alle 16. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama che si è riunita ieri mattina. Sul provvedimento è oramai scontata la fiducia, attesa, secondo le indiscrezioni, per la giornata di martedì. “Sul testo della commissione del decreto milleproroghe ci sono riserve da parte di governo e maggioranza su eventuali correzioni di alcune parti”, ha affermato il relatore del provvedimento, il senatore Pdl Gilberto Pichetto Fratin, che in una pausa dei lavori della commissione, non nasconde che “su 1.600 emendamenti possono facilmente emergere dei contrasti, tanto formali quanto sostanziali”. Le parole di Pichetto Fratin confermano indiscrezioni circa il fatto che la fiducia potrà essere posta dall’esecutivo su un testo anche modificato rispetto a quello licenziato dalle Commissioni affari costituzionali e bilancio riunite. I timori riguardano in particolare i due aspetti qualificanti dell’accordo con l’opposizione, oltre che due tra le poche modifiche approvate, relative ai ricorsi per i licenziamenti dei precari (voluta dal Pd) ed alla proroga di un anno, al 2012, della media-conciliazione (firmata dal senatore Benedetti Valentini del Pdl). Sulla prima potrebbe cadere la mannaia dell’esecutivo. “Un fatto gravissimo per ragioni di merito e di metodo”. Così Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil, commenta l’ipotesi che il governo si appresti a cancellare, con il maxiemendamento al milleproroghe, la norma che amplia a tutto il 2011 la possibilità di ricorrere contro i contratti illegittimi per i lavoratori precari. Nel merito, spiega il dirigente sindacale, “si confermerebbe un vero e proprio accanimento contro questi lavoratori che, per le leggi del centro destra, non solo sono temporanei, meno pagati e spesso senza ammortizzatori sociali, ma gli si vorrebbe anche impedire di esercitare i loro diritti in caso di contratti irregolari”. Nel metodo, invece, continua Fammoni, “si registra una ulteriore forzatura istituzionale: i maxiemendamenti, per prassi condivisa, non cambiano le decisioni già assunte dalle commissioni parlamentari. Si intende fare anche questo ennesimo strappo?”. Sulla media-conciliazione si discute invece di ridurre un po’ i termini della proroga, mentre permangono i tentativi di accogliere le proposte del Ministro della giustizia Alfano, che preferisce definire per essa temi di applicazione.
Vediamo quali sono le altre novità di cui si è discusso nelle ultime ore.
TARSU CAMPANIA
“Quello che si sta consumando è un vero scippo!”. Così Filippo Bernocchi, vicepresidente Anci con delega alle politiche energetiche e ai rifiuti in relazione alla norma del decreto riguardante l’attribuzione alle Province della Campania delle competenze in materia di gestione dei rifiuti e di imposizione e riscossione delle relative entrate. “La previsione contenuta nel milleproroghe – aggiunge – è la prova generale di un fallimento che rischiamo di vedere esportato su tutto il territorio con le norme che le regioni si accingono a predisporre in relazione all’abolizione delle Autorità d’ambito per i servizi idrico e rifiuti che, combinate all’incertezza sul federalismo municipale, potrebbero innescare una situazione esplosiva. Abbiamo chiesto alle Regioni di avviare un confronto istituzionale per valutare le iniziative utili a preservare il ruolo dei comuni perché riteniamo che, garantire il coinvolgimento delle amministrazioni comunali nel nuovo modello gestionale, sia una delle imprescindibili condizioni per assumere, da parte della regioni, decisioni condivise e attuabili, evitando di formalizzare scelte che a livello pratico potrebbero determinare problemi gestionali e contenziosi istituzionali”. Bernocchi conclude ricordando che, come Anci, “’abbiamo chiesto al Governo una proroga sull’abolizione delle Ato per permetterci di ragionare e trovare una soluzione con le Regioni a vantaggio dei cittadini”. “Se il decreto milleproroghe rimane com’è, fra poco più di un mese tutti i comuni della Campania rischiano di vedersi sottratta la tassa e la tariffa rifiuti. Questo aggiungerebbe nuovo caos all’emergenza in atto, e allontanerebbe sempre di più la Campania dalla possibilità di costruire un sistema decente di raccolta e smaltimento dei rifiuti”, fa eco il senatore Pd Roberto Della Seta, firmatario di un emendamento in materia bocciato dalla commissione Bilancio. “Tra le poche novità positive introdotte dal decreto sull’emergenza rifiuti in Campania – afferma il parlamentare – c’è lo slittamento a fine 2011 del passaggio di tassa e tariffa rifiuti dai Comuni alle Province, a suo tempo deciso dal governo. Tale proroga consentirebbe d’intervenire con più equilibrio su questo che è un punto delicatissimo e decisivo: nel resto d’Italia e in tutta Europa, sono i comuni titolari del servizio di raccolta dei rifiuti e sono i comuni a ricevere dai cittadini il pagamento della tassa o della tariffa relative all’intero ciclo. Togliere questa competenza ai comuni campani, a tutti i comuni campani compresi quelli virtuosi che assolvono bene a questi compiti, significa perpetuare sine die l’emergenza: una scelta oltretutto in palese contraddizione col tanto sbandierato federalismo municipale, che conferma una volta di più come Governo e maggioranza agiscano ormai in uno stato di totale confusione”.
DOCENTI SCUOLA
“Sarà inevitabile rifare le graduatorie e stiamo preparando un emendamento da inserire nel milleproporoghe che, rifatte le graduatorie, congeli il meccanismo”. A parlare così è il capo dipartimento del ministero della Pubblica Istruzione Giovanni Biondi dopo la bocciatura da parte della Corte Costituzionale della norma che stabiliva che un docente che chiedeva di essere trasferito da una graduatoria provinciale ad un’altra veniva collocato in fondo alla graduatoria, a prescindere dal punteggio acquisito. “Rispettiamo la sentenza – prosegue Biondi – ma quello che non è stato valutato approfonditamente nella sentenza è che queste sono graduatorie ad esaurimento, quindi il principio del merito che viene invocato nella sentenza vale per graduatorie dinamiche in cui un insegnante può poter aggiornare i suoi titoli continuamente. Pensiamo che le graduatorie chiuse invece, che contiamo di esaurire con la progressiva entrata in ruolo degli insegnanti, non dovesse essere sottoposto a questo principio”.
QUOTE LATTE
Si va verso la proroga al 30 giugno 2011 per il pagamento delle multe comminate agli allevatori per aver splafonato le quote latte. L’emendamento della Lega al decreto milleproroghe ha ricevuto il via libera dalla Commissione bilancio del Senato per quanto riguarda i profili di copertura. Il costo, 30 milioni di euro, viene coperto attraverso un taglio lineare del 3% della tabella C che include anche la spesa sociale.
FONDI A TV LOCALI
Arrivano 30 milioni in più al fondo per l’editoria, mentre ulteriori 15 milioni sono destinati alle tv e radio locali. È quanto prevede un emendamento al decreto che è stato approvato nelle Commissioni bilancio e affari costituzionali. Il voto a favore dei fondi sull’editoria si è rivelato bipartisan, con la sola contrarietà dell’Idv.
Con i nuovi stanziamenti il fondo per l’editoria tocca così 166 milioni, di cui 86 sono i residui dello scorso anno.
POMPEI
Poteri speciali alla Soprintendenza di Napoli e Pompei, assunzione di archeologi, sponsorizzazioni dei privati più facili. Sono le disposizioni previste in un emendamento firmato dal relatore Lucio Malan. Si tratta, in verità, del piano che il governo aveva inizialmente inserito nella bozza del decreto prima dell’approvazione in Consiglio dei Ministri, che poi è stato stralciato. Vengono prorogate di un anno le graduatorie per l’assunzione di personale, soprattutto archeologi, nel limite di spesa di 900.000 euro l’anno a decorrere dal 2011. La Soprintendenza di Napoli e Pompei dovrà elaborare un piano straordinario per la conservazione, la conservazione e il restauro delle aree. Le risorse vengono attinte dal Fas per la quota destinata alla Regione Campania. Per la realizzazione del programma straordinario è anche previsto l’apporto di capitale privato attraverso sponsorizzazioni le cui procedure vengono semplificate.
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