Clima in comune 2011, le pagelle di Legambiente alle città italiane che aderiscono al Patto dei sindaci

l 21 Febbraio 2011
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In occasione di “M’illumino di meno”, la giornata del risparmio energetico indetta dalla trasmissione Caterpillar di Radio2, Legambiente ha presentato il dossier “Clima in Comune 2011”, dedicato alle buone pratiche in campo energetico attuate dalle amministrazioni comunali nell’ambito dell’iniziativa europea Patto dei sindaci. Lo studio è stato illustrato a Genova, la prima città italiana a vedersi approvare dall’Europa il Piano di azione per l’energia sostenibile (Seap), seguita da Torino, Avigliana e Maranello. Tra gli altri comuni ad aver sottoscritto il Patto, sono 28 quelli che hanno adottato buone pratiche sul fronte dell’energia, mentre 24 sono stati sospesi temporaneamente dall’Ue per i ritardi nell’adempimento degli impegni (Abano Terme, Alonte, Arcugnano, Arzignano, Barbarano Vicentino, Brendola, Campiglia dei Berici, Casola di Napoli, Castelnuovo del Garda, Castelnuovo di Val di Cecina, Chiusdino, Cremona, Ferentillo, Longare, Montecatini Val di Cecina, Montecchio Maggiore, Monterotondo Marittimo, Nanto, Noventa Vicentina, Orgiano, Poiana Maggiore, Radicondoli, Rossano, Villaga). Anche Roma è a rischio sospensione, come Milano, che Legambiente definisce «da sempre ferma al palo» e dove il Patto è stato firmato dal sindaco senza però giungere alla ratifica da parte del Consiglio.
Il dossier, per fortuna, ha rilevato anche diverse esperienze virtuose, come l’agenzia CasaClima di Bolzano, che si occupa dal 2002 di certificazione energetica degli edifici, con 2840 edifici certificati di cui 71 in classe Oro, 640 in classe A, 1980 in classe B e1500 ristrutturazioni. Promossa anche la fondazione Cariplo, che dal 2006 al 2008 ha promosso un bando mirato a favorire la diffusione degli Audit energetici negli edifici pubblici dei comuni sotto i 30.000 abitanti, delle province lombarde e di Novara e Verbania, per 8,3 milioni di Euro di contributi erogati per 605 Comuni coinvolti. Tra i comuni che si sono distinti per le buone pratiche c’è poi Salerno che, con un sistema di raccolta domiciliare spinto, è riuscita a raggiungere l’eccellenza per i rifiuti avviati a riciclo, la capacità gestionale e il forte coinvolgimento della popolazione. Il Comune di Cesano Boscone (Mi), è invece un esempio di gestione di servizio delle mense scolastiche e pubbliche improntate alla sostenibilità ecologica ed economica con circa 261.500 pasti sostenibili all’anno e circa 20.000 merende distribuite al personale che lavora nei plessi scolastici, ai dipendenti comunali e gli anziani assistiti a domicilio.
Un altro caso esemplare è poi quello dell’azienda Usl di Rimini, che ha realizzato un Piano di azione per il miglioramento della sostenibilità energetica in cui ha integrato e sistematizzato diversi interventi per migliorare l’efficienza energetica degli impianti dei quattro ospedali cittadini. Un plauso, infine, anche al comune “100% rinnovabile” di Sluderno,1800 abitanti in provincia di Bolzano, che copre interamente i propri consumi energetici e termici con energia da fonti rinnovabili. Dai primi pannelli solari istallati nel 1990, vanta oggi 960 metri quadri di pannelli solari termici e 512 kW di pannelli fotovoltaici diffusi sui tetti di case e aziende e 4 microimpianti idroelettrici che hanno una potenza complessiva di 232 kW. Il riscaldamento delle abitazioni è garantito da un impianto di teleriscaldamento a biomasse locali e da biogas. «C’è un ‘federalismo’ vero e sostenibile che sta nascendo anche in Italia e di cui, purtroppo, la politica parla poco – ha commentato Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente – È il ‘movimento’ dei 600 comuni che hanno aderito al Patto dei Sindaci con Genova che fa da capofila in Europa. Sono le città che vogliono diventare sostenibili e belle per prime».
Il Patto dei Sindaci è stato lanciato dalla Commissione europea il 29 gennaio 2008 ed è un’iniziativa nata per coinvolgere attivamente le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale. Le città che ratificano il Patto si impegnano, su base volontaria, a predisporre un Piano di azione (il Seap) con l’obiettivo di ridurre almeno del 20% le proprie emissioni di gas serra attraverso politiche e misure locali che aumentino del 20% il ricorso alle fonti di energia rinnovabile e che migliorino del 20% l’efficienza energetica.

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