Nel corso del Question Time tenutosi ieri nell’aula di Montecitorio, il deputato Antonio Palmieri (PDL) ha chiesto al Ministro Renato Brunetta di conoscere quali saranno i benefici concreti che cittadini e imprese potranno ottenere, nell’ambito dei loro rapporti con la pubblica amministrazione, dall’applicazione delle nuove misure introdotte dal Cad.
“La recente rivisitazione del Codice dell’amministrazione digitale – ha risposto il ministro Brunetta – innova il quadro normativo definito nel 2005 al duplice fine di renderlo coerente con l’attuale panorama tecnologico e di assicurare l’effettività di molti principi già affermati dalla legge, ma scarsamente applicati nella realtà. L’azione sinergica e congiunta di questo intervento normativo e di quello compiuto con il decreto legislativo n. 150 del 2009 (che ha già introdotto importanti modifiche nell’organizzazione della pubblica amministrazione) consente di sburocratizzarne l’attività, di ridurne i costi di funzionamento, di semplificare il dialogo con i cittadini e le imprese e, dunque, anche di rendere più efficiente il sistema produttivo. In tal modo – ha continuato Brunetta – il nuovo Cad intende confermare e migliorare i risultati dell’indagine European e-Government Benchmarking 2010 in esito alla quale la Commissione europea, confrontando gli apparati amministrativi degli Stati membri, ha attestato che l’Italia è tra i Paesi con le migliori prestazioni in tema di e-government. Nel dettaglio, per citare solo gli aspetti più rilevanti in materia di semplificazione dei rapporti con i cittadini e le imprese, il nuovo Cad (art. 5-bis) prevede che la presentazione di istanze, dichiarazioni, dati nonché lo scambio di informazioni e documenti tra imprese e pubblica amministrazione (e viceversa) avvenga solo utilizzando tecnologie Ict. Inoltre, il nuovo articolo 58 introduce l’obbligo per le amministrazioni di acquisire d’ufficio, per via telematica, dati e documenti in possesso di altre amministrazioni””.
Quanto all’introduzione di forme di pagamento informatico, Brunetta ha ricordato come “il nuovo articolo 5 prevede che le pubbliche amministrazioni consentano, su tutto il territorio nazionale, che i pagamenti in loro favore vengano effettuati con l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, anche avvalendosi di prestatori di servizi di pagamento per consentire ai privati l’utilizzo di carte di credito e di ogni altro strumento di pagamento elettronico. Il nuovo articolo 54 obbliga, poi, le pubbliche amministrazioni a pubblicare sui propri siti istituzionali i tempi, i responsabili e le modalità dei procedimenti, i bandi di concorso, i bandi di gara, nonché un indirizzo istituzionale di posta elettronica certificata, con l’indicazione dei tempi di risposta, a cui il cittadino possa rivolgere le proprie istanze. Il nuovo articolo 65 prevede, infine, ulteriori modalità semplificate, che si affiancano alla carta d’identità elettronica e alla carta nazionale dei servizi, per inviare validamente domande e dichiarazioni per via telematica, comprese quelle per la partecipazione ai concorsi, privilegiando l’uso della Posta elettronica certificata (Pec). Si realizza così, in modo concreto e operativo, il progetto della pubblica amministrazione del futuro: digitale, più efficiente e più produttiva”.
La ricetta elettronica
Sempre nel corso del Question Time di ieri, la deputata Giovanna Negro (LNP) ha chiesto notizie al Ministro Renato Brunetta sullo stato di attuazione dell’obiettivo 4 del Piano e-Gov 2012, su quale sia la valutazione del Governo sul progetto di Confindustria, se ritenga plausibile il risparmio di spesa quantificato nel progetto stesso e se il Governo non convenga sull’opportunità di far decollare quanto prima la cosiddetta sanità elettronica.
“L’obiettivo 4 del Piano e-gov 2012 – ha risposto il Ministro Brunetta – prevede che entro il 2012 saranno semplificati e digitalizzati i servizi elementari (prescrizioni e certificati di malattia digitali, sistemi di prenotazione on line) e create le infrastrutture per un’erogazione di servizi sanitari sempre più vicini alle esigenze dei cittadini (fascicolo sanitario elettronico e innovazione delle strutture delle aziende sanitarie), migliorandone il rapporto costo‐qualità dei servizi e limitando sprechi ed inefficienze. I progetti già avviati, di concerto con le regioni, riguardano la connessione in rete di tutti i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta del S.s.n.; la digitalizzazione del ciclo prescrittivo (ricetta e certificato di malattia digitali); la realizzazione del fascicolo sanitario elettronico (in tal senso il governo ha appena varato una norma nel disegno di legge sulla sperimentazione clinica); la realizzazione di un sistema articolato a rete di centri unici di prenotazione (Cup) che consentano ai cittadini di prenotare le prestazioni S.s.n. su tutto il territorio nazionale, nell’ambito del più ampio progetto di innovazione delle aziende sanitarie. Molti di tali progetti – ha continuato Brunetta – sono stati di fatto già realizzati con l’introduzione dei certificati on line. In particolare, questa innovazione (risultato della collaborazione tra Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Inps e sistema delle imprese) ha semplificato in modo radicale la vita di cittadini, imprese e medici: l’Inps è oggi in grado di operare un controllo puntuale delle erogazioni riconosciute per i casi di malattia, con evidenti effetti in termini di risparmi; 17 milioni di lavoratori dipendenti non sono più costretti a trasmettere ai datori di lavoro e all’Inps i certificati di malattia; 4,4 milioni di imprese possono avere informazioni immediate sul quadro delle assenze dei propri dipendenti e infine 180 mila medici (di cui 57.000 medici di famiglia) hanno a disposizione una modalità semplice e immediata. Si stima, di conseguenza, un risparmio diretto complessivamente pari a 590 milioni euro. Inoltre, la circolare n. 4 dello scorso 18 marzo completa il processo, rendendo del tutto omogeneo il flusso procedurale e informativo associato ai dipendenti pubblici e privati. Superato il periodo transitorio, anche per i dipendenti privati, tutto avverrà ‘in digitale’: il datore di lavoro non potrà più richiedere al dipendente il certificato cartaceo”. Il Ministro Brunetta ha infine confermato che il progetto di Confindustria sull’Ict nella sanità, richiamato dall’interrogante, è sostanzialmente in linea con le proposte contenute nell’obiettivo 4 e che le relative stime di risparmio appaiono plausibili. “In particolare – ha spiegato – i profili afferenti al ciclo prescrittivo (prescrizioni farmaceutiche e specialistiche e certificati di malattia cartacei) sono all’attenzione del Governo che intende proseguire nell’implementazione della sanità elettronica, sia attraverso disposizioni normative da inserire nel decreto-legge in tema di sviluppo, di prossima definizione, sia attraverso atti amministrativi e iniziative progettuali in corso di attuazione. È ormai a regime l’invio mensile dei dati delle ricette dai medici alle regioni e da queste al Ministero dell’economia. Entro il 2011 sarà, inoltre, avviato il processo di completa attuazione della disposizione di cui all’art. 16, comma 11, del decreto-legge n. 78 del 2010 con l’introduzione della ricetta in formato elettronico che sostituirà quella cartacea. Non solo, dunque, il Governo conviene sulla opportunità di far decollare la sanità elettronica, ma tutto il Governo e il mio Ministero in particolare pongono questo tema quotidianamente al centro del loro impegno”.
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