“Le risorse del mondo sono limitate, e l’Europa dipende dalle importazioni. È una questione non solamente ambientale ma è un tema essenziale per la competitività del sistema-Europa”. Il Commissario europeo all’ambiente Janez Potocnik, intervistato dal Sole 24 Ore la settimana scorsa, sottolinea la necessità di rafforzare le fonti energetiche rinnovabili per compensare la crisi del nucleare. “L’incidente atomico in Giappone porterà a un ripensamento degli indirizzi nucleari, ma sarà una scelta di ogni paese. Abbiamo deciso di rendere più severi gli standard di sicurezza, ma l’incidente di Fukushima ci impone di rafforzare il contributo delle fonti rinnovabili di energia per compensare la riduzione prevedibile del nucleare”, dice Potocnik. Il sostegno al settore, spiega, “deve essere prevedibile e a lungo termine.
Consumatori, investitori e produttori devono sapere quale evoluzione ci sarà. È una questione di avere un progetto”. Allo stesso modo, prosegue il commissario sloveno, “deve esserci un’idea di fondo anche sui rifiuti”, che vanno visti “come risorsa, come una parte della risposta all’uso efficiente delle risorse e alla mancanza di materie prime a basso costo”. Potocnik interviene anche sull’Italia, che “può, anzi deve, fare meglio”. In Europa, ricorda, “è il paese con il maggior numero di procedure di infrazione alle normative ambientali, 44, in tutti i segmenti della legislazione ambientale. L’Italia può conseguire un miglioramento disaccoppiando la crescita della produzione di rifiuti dalla crescita del Pil”.
L’emergenza rifiuti in Campania si può risolvere “in primo luogo separando i rifiuti per consentirne il riciclo”. A fine aprile, dice, si concluderà l’analisi del piano rifiuti. “Dobbiamo essere sicuri che il programma italiano è credibile e che sarà gestito in modo corretto, altrimenti – avverte – dovremo rivolgerci di nuovo alla Corte europea per il secondo ricorso, e la Corte di giustizia potrà decidere sanzioni e perfino pagamenti quotidiani”.
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