Bando alle scritte piccole! Le etichette alimentari devono essere più semplici, più chiare e fornire informazioni non solo sugli ingredienti ma anche sulle componenti potenzialmente dannose per la salute, come i grassi transgenici o gli allergeni. Martedì la commissione Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare ha dato il via libera al rapporto sulle informazioni alimentari ai consumatori, per aiutare chi compra a fare scelte più consapevoli.
“Bisogna mettere fine alle richieste, diverse e inconsistenti, avanzate dai singoli Stati e fornire una serie di regole univoche a livello europeo” ha dichiarato la relatrice tedesca del PPE Renate Sommer. “Il rapporto è un buon inizio per i negoziati con il Consiglio. Spero si possa trovare un accordo entro luglio” ha aggiunto.
Cosa cambierà?
Secondo l’ultima indagine Eurobarometro sui consumatori, solo il 58% degli intervistati è in grado di leggere correttamente le etichette degli ingredienti e ben il 18% non riesce a identificare con certezza la data di scadenza. Cosa si può fare per rendere le informazioni più leggibili e chiare? Ecco quali sono le modifiche principali alla legge attualmente in vigore, votate martedì dalla commissione:
- Leggibilità: i caratteri utilizzati devono essere almeno di 1,2 mm, in modo da rendere le indicazioni più chiare e visibili per i consumatori. “Oggi i cittadini possono trovare molte informazioni sui prodotti, ma spesso non riescono a leggerle, per via della stampa troppo piccola”, ha spiegato la Sommer.
- Informazioni sugli allergeni: la lista completa degli allergeni, al momento presente solo sui prodotti alimentari preconfezionati, diventerà obbligatoria anche per gli alimenti venduti nei ristoranti, nelle mense, nelle bancarelle, o per quelli confezionati nei negozi.
- Data di congelamento: i produttori dovranno segnalare sulla confezione la data di primo congelamento di carne non lavorata, pollame e pesce.
- Luogo di provenienza: dovrà essere indicata l’origine di tutti i singoli ingredienti del prodotto (carne, pollame, latticini, frutta e verdura) e di alcuni cibi trattati. Nel rapporto si propone anche di segnalare tutti i paesi, se diversi, di nascita, allevamento e macellazione del bestiame.
- Informazioni obbligatorie sul retro del prodotto: si dovrà fornire, sulla parte posteriore della confezione, la quantità e il contenuto energetico di grassi, grassi saturi, zuccheri, sali, proteine, carboidrati e grassi transgenici.
- Indicazione delle sostanze alimentari imitate: devono essere chiaramente etichettati prodotti come la “carne formata”, consistente di tagli differenti che combinati insieme danno l’impressione di un unico pezzo.
- Eccezioni: le nuove direttive non saranno obbligatorie per bevande alcoliche, confezioni regalo, prodotti stagionali, alimenti non imballati per il consumo immediato e prodotti artigianali delle microimprese.
Il dialogo a tre con Commissione e Consiglio avrà inizio il 10 maggio. Il rapporto dovrebbe essere votato durante la plenaria di luglio.
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