Bisogna porre un limite all’applicazione delle ganasce fiscali. Lo ha sottolineato ieri il Ministro dell’economia, Giulio Tremonti, in occasione del convegno per il decennale delle agenzie fiscali, precisando che “l’idea in sé non è in discussione”. “Ci deve essere un limite – ha spiegato Tremonti – c’è un eccesso di applicazione delle ganasce fiscali”. In merito all’eccesso di applicazione delle ganasce fiscali, ossia i fermi amministrativi che colpiscono chi non è in regola con le tasse, ha spiegato Tremonti, “si guarda al Governo e invece dipende dai comuni. Se le facessero loro – ha aggiunto – anche questo è federalismo”. Pronta la risposta degli enti locali, chiamati in causa. “Il problema è creare vincoli al pagamento, ma no a meccanismi vessatori”, ha affermato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, rispondendo alla sollecitazione del ministro. “Noi – ha detto Alemanno a margine della manifestazione – dobbiamo ridurre lo spazio per l’evasione e l’elusione. Il Ministero dell’economia ci ha chiesto di collaborare affinché ci sia emersione del sommerso che squilibra il sistema. Siamo d’accordo a un no ad atteggiamenti vessatori tanto che abbiamo fatto il concordato, che deve essere una una tantum per le multe”. Dal punto di vista operativo, le correzioni per intervenire sull’eccesso di applicazione delle ganasce fiscali e sull’anatocismo saranno inserite in un emendamento al decreto Sviluppo, come ha confermato il direttore dell’Agenzia delle entrate, Attilio Befera, parlando a margine del convegno. “Faremo qualcosa nel d.l. sviluppo”, ha risposto Befera a chi gli chiedeva se fossero in arrivo misure di modifica sul fronte fiscale. “Molti problemi arrivano dai Comuni – ha spiegato Befera ribadendo il concetto espresso da Tremonti – perché a fronte dell’efficienza di Equitalia, i comuni non si sono adeguati”. Befera ha quindi spiegato che i provvedimenti in arrivo punteranno ad affrontare il problema delle “ganasce fasulle”. “Concordiamo con il ministro Tremonti nel sottolineare l’uso eccessivo e talvolta improprio delle ganasce fiscali che, pur essendo uno strumento utile e valido, devono necessariamente essere applicate con maggiore ragionevolezza e trasparenza”, ha commentato il segretario confederale dell’Ugl, Paolo Varesi. “I casi di abuso più volte segnalati anche dagli organi di stampa – spiega – rischiano di mettere in discussione il buon lavoro svolto dalle Agenzie, oltre a costituire l’ennesima difficoltà per le fasce sociali già vessate dalla crisi economica”. “Eventuali misure correttive all’utilizzo delle ganasce – conclude – devono comunque essere accompagnate dalla riforma complessiva del sistema fiscale, annunciata da tempo e necessaria per restituire risorse a lavoratori, pensionati e famiglie, che pagano il prezzo più alto della difficile congiuntura economica”.
A dare un’idea dei numeri in ballo ci hanno pensato gli artigiani di Mestre. In uno studio che dimostra che dal 2005 al 2010 il gettito da ruoli è più che raddoppiato. Dai 3,8 mld di euro di incasso registrati nel 2005, si è arrivati, l’anno scorso, ad un importo di 8,8 mld di euro: un aumento pari al +133,5%. Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia mestrina, evidenzia come “la ragione di questo successo – sia da addebitare, oltre che ad una maggiore efficienza della società di riscossione, anche nelle nuove possibilità di utilizzo delle misure cautelari grazie a recenti modifiche normative”.
In particolare si fa riferimento all’ampliamento della possibilità di acquisire informazioni di natura finanziaria finalizzate all’iscrizione di ipoteca o al sequestro conservativo e alla validità anche per Equitalia delle misure conservative ottenute dall’Agenzia delle entrate. Insomma, il tema della riscossione è molto delicato in quanto si tratta di coniugare le esigenze dell’amministrazione finanziaria a far rispettare le disposizioni tributarie con il diritto del contribuente di non vedersi aggredito con misure particolarmente invasive. “L’espropriazione, il sequestro conservativo, l’iscrizione di ipoteca, il fermo del veicolo – conclude Bortolussi – sono misure necessarie, ma vanno utilizzate con cautela valutando la necessità e la proporzionalità con le somme non versate. Pertanto, bene ha fatto il ministro Tremonti a richiamare gli uffici ad un uso più oculato, ad esempio, delle ganasce fiscali”.
Limiti alle ganasce fiscali
Il Ministro Tremonti bacchetta gli enti locali. E promette correttivi con il decreto sviluppo. Il sindaco Alemanno concorde: no ad atteggiamenti vessatori
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