Signori PMI ovvero Signore PMI di nuova nomina saranno i portavoce degli interessi delle piccole e medie imprese (PMI). Essenzialmente essi controlleranno la corretta applicazione della normativa UE sulle PMI e assicureranno che le politiche a livello nazionale, regionale e locale siano favorevoli all’imprenditoria. Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea, ha inaugurato la settimana scorsa una nuova rete dei rappresentanti delle PMI degli Stati membri alla conferenza SBA “Mobilitare le PMI per il futuro dell’Europa” che si terrà a Budapest.
Poiché le PMI sono interessate da politiche che prendono origine da diversi dicasteri con competenze che vanno da quelle fiscali a quelle finanziarie e da quelle regolamentari all’istruzione, i rappresentanti delle PMI dovrebbero aiutare le piccole imprese a concentrarsi sulle loro attività essenziali per prosperare e creare posti di lavoro.
Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea, responsabile per l’Industria e l’imprenditoria, ha affermato: “I nuovi rappresentanti delle PMI (SME Envoy) assicureranno che le amministrazioni “pensino prima in piccolo” e tengano conto degli interessi delle PMI allorché elaborano nuove leggi e nuovi regolamenti. Mi attendo molto dai nostri nuovi Signori e Signore PMI che ci permetteranno di creare un ecosistema favorevole alle piccole imprese, consentendo loro di valorizzare appieno le loro grandi potenzialità occupazionali e di crescita. Quando pensiamo alle imprese in Europa pensiamo prima in piccolo, ma puntiamo a cose GRANDI.”
Lo Small Business Act (SBA) rappresenta la politica della Commissione europea per le PMI volta a rendere l’Europa maggiormente aperta alle PMI e ad incoraggiare i cittadini ad avviare una propria imprese. In futuro il nuovo Signor PMI o la nuova Signora PMI incontreranno le organizzazioni rappresentative per le PMI a livello UE nell’ambito del gruppo consultivo SBA. Ciò rientra nella nuova governance di cui si è espressa l’esigenza durante il recente riesame dello Small Business Act. Questo nuovo meccanismo assicurerà un più stretto monitoraggio e un’azione coordinata a sostegno delle PMI.
L’SBA ha già contribuito a ridurre gli oneri regolamentari, ha erogato finora finanziamenti a 110.000 PMI mentre altre 200.000 dovrebbero beneficiare delle garanzie per i crediti bancari per le PMI e del sistema di capitale di rischio entro il 2012, e ha proposto soluzioni pratiche per le PMI a questioni quali i ritardi nei pagamenti e l’accesso agli appalti pubblici. Anche gli Stati membri devono adottare misure analoghe. Essi hanno ridotto il costo e i tempi per la costituzione di un’impresa portandoli da 12 giorni e 485 euro nel 2007 a 7 giorni e 399 euro nel 2010, hanno accresciuto l’accesso delle PMI al credito e hanno avviato sistemi di internazionalizzazione. Occorre però fare ancora di più. I neodesignati rappresentanti delle PMI dovrebbero concentrare e accelerare le azioni a livello nazionale.
La conferenza “Mobilitare le PMI per il futuro dell’Europa” è coorganizzata con la presidenza ungherese dell’UE ed ha visto la partecipazione di rappresentanti delle piccole imprese, delle organizzazioni imprenditoriali e delle amministrazioni pubbliche incaricate del coordinamento della politica delle PMI.
Contesto
Il recente riesame dello SBA ha evidenziato la necessità di una migliore governance in modo da assicurare che il concetto di “pensare prima in piccolo” sia applicato a tutti i livelli del processo decisionale. La Commissione europea ha designato il signor Daniel Calleja Crespo, vicedirettore generale della Direzione generale “Imprese e Industria” della Commissione europea quale nuovo rappresentante delle PMI per l’UE. Il riesame dell’SBA ha sollecitato inoltre i paesi a designare un rappresentante per le PMI il cui ruolo centrale consisterà nell’assicurare che il principio “pensare prima in piccolo” sia applicato a tutti i livelli di governo, in tutti i paesi dell’UE.
I 23 milioni di piccole e medie imprese dell’Europa sono al cuore dell’economia e della società: ad esse corrispondono il 98% delle imprese e due terzi dell’occupazione privata complessiva.
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