Eurobarometro di primavera: la percezione degli europei dello stato dell’economia

l 23 Agosto 2011
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Secondo il sondaggio Eurobarometro della primavera 2011, il sondaggio semestrale organizzato dall’Unione europea, gli europei ricominciano ad essere più ottimisti sulle prospettive economiche, e sempre più persone affermano che il peggio della crisi è alle spalle. Il 43% degli europei ritiene che le ripercussioni della crisi sul mercato del lavoro abbiano già raggiunto il loro culmine.
Si tratta di un punto percentuale in più della popolazione rispetto al precedente sondaggio dell’autunno 2010 e 15 punti percentuali in più rispetto alla primavera 2009. Inoltre, gli europei chiedono sempre più un’azione a livello dell’UE e una maggiore cooperazione europea per affrontare la crisi ed evitare problemi in futuro. Quasi 8 europei su 10 ritengono che un maggiore coordinamento delle politiche economiche tra gli Stati membri dell’UE sarebbe utile per affrontare la situazione economica.
“Il più recente sondaggio Eurobarometro conferma che l’Unione europea sta gradualmente emergendo dalla crisi. I cittadini ritengono che l’UE stia prendendo misure efficaci contro la crisi e che siamo sulla via della ripresa,” ha detto Viviane Reding, Vicepresidente della Commissione europea. “Il sondaggio rivela inoltre che la maggioranza dei cittadini ritiene che l’UE stia ora procedendo nella direzione giusta. Si aspettano che le istituzioni dell’UE e i governi nazionali continuino a far fronte alla sfida comune della crescita sostenibile e della creazione di posti di lavoro. Se agiamo tutti in maniera responsabile, l’Europa ha buone probabilità di uscire dalla crisi più forte di prima.”
Se l’andamento generale nell’UE è positivo, permane però un certo scetticismo nei paesi che continuano a fare i conti con la recessione e con un aumento della disoccupazione. Vi sono differenze tra paesi più “ottimisti” e paesi più “pessimisti”. Una maggioranza di Stati membri, in particolare la Danimarca (68%), l’Estonia (64%) e l’Austria (62%) è del parere che gli effetti della crisi sul mercato del lavoro abbiano già raggiunto il loro culmine. Di parere opposto i paesi ancora alle prese con la crisi, come il Portogallo (80%) e la Grecia (78%).
Gli europei continuano a sostenere ampiamente il concetto “più forti lavorando insieme ” (cfr. allegato). Il 79% (+2 punti percentuali rispetto all’autunno 2010) è favorevole ad un “maggiore coordinamento delle politiche economiche tra gli Stati membri dell’UE”, il 78% (+3) è favorevole ad una “più stretta sorveglianza da parte dell’UE quando vengono spesi fondi pubblici per salvare le banche e gli istituti finanziari”, il 78% (+3) ritiene che “un maggiore coordinamento delle politiche economiche e finanziarie tra i paesi dell’eurozona” sarebbe utile, il 77% (+2) auspica una maggiore sorveglianza da parte dell’UE sulle attività dei grandi gruppi finanziari” e il 73% (+2) ritiene che “un ruolo più importante per l’UE nella regolamentazione dei servizi finanziari” sarebbe efficace.
Inoltre i cittadini continuano a vedere l’UE come l’attore più efficace, ben più dei governi nazionali, nell’affrontare gli effetti della crisi economica (cfr. allegato). L’UE rimane in prima posizione (22%, -1) seguita da vicino dai governi nazionali (20%, invariato). Il G20 (14%, -2) ha ceduto la terza posizione al Fondo monetario internazionale (15%, invariato). Per la terza volta consecutiva dall’Eurobarometro della primavera 2010, gli Stati Uniti (7%, +1) sono in posizione arretrata rispetto alle organizzazioni internazionali.

Sostegno pubblico per la Strategia Europa 2020
Per quanto riguarda la Strategia Europa 2020, che illustra una serie di iniziative finalizzate a incrementare la crescita e a creare posti di lavoro, gli europei hanno definito “importanti” le sette iniziative previste. Hanno riscosso il consenso maggiore le iniziative “aiutare le persone povere e socialmente escluse e consentire loro di svolgere un ruolo attivo nella società” (79%, +3), “modernizzare i mercati del lavoro per aumentare i livelli di occupazione” (79%, +3) e “sostenere un’economia che utilizza meno risorse naturali ed emette meno gas serra” (76%, +3). La maggioranza degli europei ritiene inoltre che gli obiettivi della strategia Europa 2020 – promuovere l’innovazione e aumentare la competitività – siano realistici e possano essere conseguiti.
Infine, una maggioranza di europei è ottimista riguardo al futuro, affermando che la strategia Europa 2020 mette l’UE sulla strada giusta: 46% (invariato). Essi ritengono che “l’UE sta procedendo nella giusta direzione per uscire dalla crisi e far fronte alle nuove sfide a livello mondiale”. Questo parere è condiviso da maggioranze nette del 46% o più in 21 dei 27 Stati membri.

Contesto
Il sondaggio Eurobarometro della primavera 2011 è stato realizzato mediante colloqui individuali tra il 6 maggio e il 26 maggio 2011. In totale sono state intervistate 31.769 persone nei 27 Stati membri dell’UE e nei paesi candidati.

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