Schengen – La Commissione europea propone un approccio UE a tutela della libertà di circolazione dei cittadini

l 21 Settembre 2011
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La Commissione ha proposto di rafforzare lo spazio Schengen per garantire la libera circolazione di centinaia di migliaia di cittadini dell’Unione e di paesi terzi che ogni giorno viaggiano al suo interno. Con questa iniziativa la Commissione intende impostare a livello dell’UE un approccio più efficiente alla cooperazione Schengen. È urgente intervenire su alcuni problemi che, in mancanza di un approccio efficace e coordinato, rischiano di mettere a repentaglio l’intero funzionamento dello spazio Schengen. Le proposte introducono un meccanismo UE di valutazione e monitoraggio più solido per verificare e assicurare l’applicazione delle norme di Schengen, nonché un meccanismo decisionale europeo più strutturato che possa permettere il ripristino temporaneo dei controlli alle frontiere interne in caso di minaccia grave per l’ordine pubblico e la sicurezza interna.
“Con queste proposte tuteliamo il futuro dello spazio Schengen. È nostro dovere assicurare una governance Schengen salda e basata su regole chiare e trasparenti che vadano nel senso di una maggiore efficienza del sistema. Le nostre proposte introducono un sistema decisionale europeo che andrà a rafforzare la fiducia reciproca fra Stati membri e renderà lo spazio Schengen più atto a far fronte a sfide future ed eventi imprevedibili. Rafforzandone la dimensione europea intendiamo proteggere una delle conquiste più preziose dell’Unione europea: la libera circolazione dei suoi cittadini”, ha dichiarato Cecilia Malmström, Commissaria per gli Affari interni.
In uno spazio senza frontiere interne, intaccare l’integrità di una sola delle sue parti significa intaccare la totalità del territorio Schengen e dell’Unione in generale. L’attuale sistema (fondato su un meccanismo intergovernativo di valutazione tra pari che ammette, in circostanze eccezionali, decisioni nazionali di ripristino dei controlli alle frontiere interne) si è dimostrato inefficiente quando si tratta di rafforzare la fiducia reciproca fra Stati membri dello spazio Schengen e tutelare la libertà di movimento in uno spazio senza frontiere. Occorre fare di più per migliorare la gestione di questo spazio comune e dare sostegno adeguato agli Stati membri alle prese con situazioni critiche.
Insieme a una comunicazione esplicativa, la Commissione ha pertanto adottato due proposte legislative miranti a un duplice scopo: rafforzare la gestione dello spazio Schengen e definire un meccanismo decisionale europeo che tuteli l’interesse comune.

1) Rafforzare la gestione dello spazio Schengen
Gli strumenti di cui attualmente disponiamo per monitorare i nostri punti deboli e porvi rimedio sono insufficienti. La proposta odierna – sviluppare cioè il nuovo meccanismo di valutazione Schengen proposto dalla Commissione nel novembre 2010 – trasformerebbe l’attuale approccio intergovernativo di valutazione tra pari in un’autentica governance Schengen di livello europeo. Per la verifica del’applicazione delle normative di Schengen potranno così essere predisposte, con o senza preavviso, visite di monitoraggio, in un dato Stato membro, di gruppi di esperti guidati dalla Commissione, insieme a esperti di altri Stati membri e di Frontex.
Una relazione stilata a seguito di ciascuna visita identificherà le lacune e presenterà proposte chiare di intervento correttivo, con tanto di termine entro cui darvi attuazione. Lo Stato membro sarà poi tenuto a definire un piano d’azione che chiarisca come intende rispondere alle raccomandazioni.
Un’altra importante innovazione consiste nella proposta di un “check-up” del funzionamento di Schengen da tenersi due volte l’anno nell’ambito di un dibattito in sede di Consiglio e di Parlamento europeo basato su una panoramica presentata dalla Commissione europea.

2) Definire un meccanismo decisionale europeo che tuteli l’interesse comune
Le regole attuali, in virtù delle quali è possibile viaggiare per 25 paesi europei senza passaporto, danno facoltà alle autorità nazionali di ripristinare i controlli alle frontiere interne, in via eccezionale e temporanea, in caso di minaccia grave per l’ordine pubblico o la sicurezza interna. La Commissione è però convinta che tale facoltà, che ha ripercussioni su tutto lo spazio Schengen, debba essere gestita a livello europeo con trasparenza, coerenza ed efficienza.
Obiettivo delle proposte odierne è predisporre un meccanismo di risposta coordinata a livello dell’Unione per proteggere il funzionamento e l’integrità dello spazio Schengen. Secondo il nuovo regime la decisione di ripristinare i controlli alle frontiere interne per eventi prevedibili (come grandi manifestazioni sportive o importanti riunioni politiche) andrebbe presa a livello europeo sulla base di una proposta della Commissione europea sostenuta da una “maggioranza qualificata” di esperti di Stati membri. Il motivo che giustificherebbe una tale decisione sarebbe lo stesso di oggi: il provvedimento deve servire a contrastare una minaccia grave per l’ordine pubblico e la sicurezza interna. In linea generale, si potrebbero allora autorizzare i controlli lungo frontiere designate, per un periodo rinnovabile di 30 giorni.

Gli Stati membri potranno ancora decidere unilateralmente di ripristinare i controlli in situazioni impreviste di emergenza che esigono un intervento immediato, ma solo per un periodo non superiore a 5 giorni, oltre il quale sarà necessaria una decisione dell’Unione per eventuali proroghe.
In caso di carenze gravi nell’applicare le norme Schengen (ad esempio quando uno Stato membro viene meno all’obbligo di proteggere una sezione delle frontiere esterne dell’UE), sarà possibile disporre misure di sostegno, tecnico e finanziario in particolare, a carico della Commissione, degli Stati membri, di Frontex o altri organismi come Europol e l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (EASO). Se, nonostante le misure di sostegno, le carenze gravi persisteranno, si potrà decidere di autorizzare il ripristino temporaneo dei controlli alle frontiere interne. Una tal misura di estrema ratio sarà disposta a livello dell’Unione per evitare decisioni unilaterali dei singoli Stati membri e stabilire un approccio collettivo a tutela dell’interesse comune.
Le nuove proposte rispettano pienamente il diritto di libera circolazione dei cittadini dell’Unione e dei loro familiari. La Commissione informerà il Parlamento europeo degli esiti delle varie visite di monitoraggio nell’ambito del meccanismo di valutazione Schengen e di eventuali iniziative che potrebbero sfociare in un probabile ripristino del controllo di frontiera.
Le iniziative adottate oggi sono:

  • una comunicazione dal titolo “Governance Schengen – Rafforzare lo spazio senza controlli alle frontiere interne”;
  • una proposta per rafforzare il meccanismo di valutazione Schengen, che modifica la proposta presentata lo scorso anno
  • una proposta per istituire un meccanismo per il ripristino coordinato dei controlli alle frontiere interne in circostanze eccezionali, che modifica il codice frontiere Schengen.

Esamineranno le proposte il Parlamento europeo e il Consiglio secondo la procedura legislativa ordinaria (codecisione).

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