Accelerazione alle infrastrutture

Il Ministro Matteoli annuncia un decreto con lo snellimento delle procedure. Occhi puntati sul partenariato pubblico-privato e sul project financing. Edilizia scolastica, verso lo sblocco 426 milioni

l 21 Settembre 2011
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Infrastrutture, restyling in arrivo. Il Governo sta mettendo a punto un provvedimento per snellire le procedure per la realizzazione dei lavori in modo da rilanciare il settore e l’intera economia. Lo ha detto il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Altero Matteoli nel corso della cerimonia di inaugurazione della bretella di collegamento tra l’autostrada A1 e la statale Salaria a Monterotondo Scalo. “Oggi (ieri, n.d.r.) – ha riferito Matteoli – c’è stata una importante riunione con alcuni ministri sul tema del rilancio dell’economia. Entro pochi giorni ci sarà un provvedimento legislativo per snellire ulteriormente le procedure di realizzazione delle infrastrutture. Infatti – ha aggiunto – ogni volta che inauguriamo le opere ci rendiamo conto che per realizzarle ci vogliono molti più anni per il passaggio delle carte che per la loro costruzione. Da qualche tempo stiamo lavorando ad una soluzione legislativa per snellire le procedure. Quanto alle risorse necessarie per le opere prioritarie attese da tempo, ricordo che in questa fase di crisi non è facile reperirle, ma possiamo farlo se siamo bravi a coinvolgere i privati senza dimenticare la questione del pedaggiamento”. “In questi tre anni – ha ricordato il ministro – sono state approvate molte norme per velocizzare le opere ma questo non è ancora sufficiente perché i tempi sono ancora troppo lunghi. Da settembre 2008, con l’avvio della crisi, abbiamo aperto un tavolo con i privati, Agi e Ance, che ci hanno dato la loro disponibilità a due condizioni: tempi certi e regole certe”. Infine, quanto ai pedaggiamenti, il ministro ha ribadito che “il provvedimento c’è ed è in mano al ministero dell’economia”. Secondo quanto trapelato, il governo punta a presentare un piano decennale per la crescita con un focus sullo sviluppo infrastrutturale del Paese. In particolare, bisognerà stilare un elenco delle “infrastrutture prioritarie” per il Paese puntando, allo stesso tempo, “allo snellimento delle procedure”. Il tutto dovrebbe essere a costo zero. Si punterà sul partenariato pubblico-privato e sul project financing. Altri punti su cui verrà focalizzata l’attenzione, le imprese, il lavoro, il credito e lo Stato. Soddisfazione è stata espressa dall’amministratore unico dell’Anas, Pietro Ciucci che, commentando le parole del ministro, ha detto: “accelerare la realizzazione delle infrastrutture è importantissimo perché queste sono un contributo essenziale alla ripresa dell’economia. Non posso che dirmi contento dell’iniziativa del governo. L’Anas – ha concluso – intende essere uno strumento efficiente nelle mani del governo per il rilancio di questo settore”.

LE MISURE
Nel pacchetto Anas si prevede l’estensione alle concessioni di sola gestione delle tratte stradali ed autostradali delle procedure di affidamento previste dal codice dei contratti per le concessioni di costruzione e gestione; la verifica del subentro nelle società miste dell’Agenzia nel ruolo di concedente e verifica dei poteri di Anas in materia di approvazione dei progetti; la semplificazione del procedimento di approvazione degli schemi di convenzione delle concessioni autostradali. Per quanto riguarda gli interventi nelle opere pubbliche, sul partenariato pubblico-privato si propone “maggiore flessibilità” per la cessione degli immobili a titolo di corrispettivo delle concessioni; la possibilità di estensione dell’ambito gestionale relativo alle concessioni alle opere già realizzate connesse a quelle la cui realizzazione è posta in capo al concessionario; il contratto di disponibilità nell’ambito delle operazioni di partenariato pubblico-privato. Sulle opere strategiche, la possibilità di approvazione unica del progetto da parte del Cipe sul preliminare rafforzato, partecipazione degli enti territoriali interessati al finanziamento delle opere compensative e verifiche relative all’avanzamento dei lavori. Sulle delibere Cipe per le opere strategiche si propone la previsione di termini certi per l’adozione delle delibere e per l’adozione dei decreti interministeriali di autorizzazione utilizzo risorse, anche attraverso l’obbligo di verifica procedimentale in ordine alle responsabilità dei soggetti coinvolti per eventuali ritardi. Dimezzamento di termini di registrazione delle delibere da parte della Corte dei conti. Si fa riferimento ancora a società miste pubblico/privato per la gestione di infrastrutture di trasporto sul territorio con tariffazione d’area intermodale e a incentivi fiscali per i soggetti aggiudicatori in caso di aumenti di capitale per investimenti infrastrutturali e utilizzazione extragettito Iva per infrastrutture destinate ai trasporti. Si accenna alla disciplina Isvap in materia di investimenti nel settore delle infrastrutture come “riserva tecnica” per le società di assicurazione. Si propone l’eliminazione della norma del codice dei contratti in materia di minimi retributivi nelle procedure di aggiudicazione. Nel pacchetto di proposte sulle opere pubbliche c’è la previsione di un periodo transitorio che limiti ai contratti non ancora stipulati l’applicazione delle disposizioni del decreto sviluppo in relazione al contenimento, entro il 50% del ribasso, dell’importo delle varianti progettuali e riformulazione norma transitoria relativa all’anticipo della conferenza di servizi istruttoria sul progetto preliminare. E propone la semplificazione del regime dell’utilizzo delle terre e rocce da scavo (sottoprodotti e non rifiuti) e semplificazione dell’approvazione dei progetti relativi ad opere che utilizzano nuovi materiali disciplinati dalle norme tecniche. Quanto alle misure a favore della portualità con riguardo ai porti di transhipment si propone la riduzione delle accise, la fiscalizzazione degli oneri sociali, la flessibilità delle tasse di ancoraggio e la proroga della fase sperimentale fino al 2013.

VALUTAZIONE INVESTIMENTI ED EDILIZIA SCOLASTICA
Domani, sempre in tema di infrastrutture, sul tavolo del Consiglio dei Ministri figura l’esame in via preliminare di un decreto recante “Attuazione della delega prevista dall’articolo 30, comma 9, della legge n . 196 del 2010: – lettere a), b), c) e d) – valutazione degli investimenti relativi a opere pubbliche ; – lettere e), t) e g) – procedure di monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere pubbliche, verifica dell’utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti e costituzione del Fondo opere e del Fondo progetti”. Intanto il Miur ha reso noto ieri che sarà inviata in tempi brevi al Cipe la seconda tranche del miliardo di euro già stanziato dal governo per l’edilizia scolastica. Il piano, che prevede un finanziamento complessivo di 426 milioni di euro, sarà all’ordine del giorno della prossima riunione del Comitato interministeriale per la programmazione economica, dopo un confronto tra governo, regioni ed enti locali in Conferenza unificata. Lo sblocco dei 426 milioni di euro segue il finanziamento di 226 milioni di euro, dedicato alla ricostruzione delle scuole dell’Abruzzo colpite dal sisma, e la prima tranche di 358 milioni di euro già assegnati ai primi 1.706 interventi più urgenti, individuati grazie all’aggiornamento dell’anagrafe dell’edilizia scolastica. Si completerà dunque – si legge in una nota del dicastero guidato da Mariastella Gelmini – il piano che ha visto un finanziamento complessivo di 1 miliardo di euro. Il 25 agosto scorso, inoltre, è stato dato il via libera definitivo ai 222 milioni di euro, finanziati con fondi FESR (Fondo europeo di sviluppo riservato alle regioni obiettivo 1), dedicati agli edifici scolastici del Sud, per 541 interventi che saranno realizzati nel 2012 e nel 2013.

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