Il Senato ha approvato, nella seduta del 25 ottobre, il disegno di legge 2243-ter, contenente “Delega al Governo per l’emanazione della Carta dei doveri delle amministrazioni pubbliche” che, dopo le modifiche subite, torna ora alla Camera per l’approvazione definitiva.
Con questo provvedimento il Governo è delegato ad adottare, entro 12 mesi dalla sua entrata in vigore, uno o più decreti legislativi, che definiscono i doveri generali delle amministrazioni pubbliche e dei loro dipendenti nei confronti di cittadini e imprese, cui le regioni e gli enti locali, compresi gli enti del Servizio sanitario nazionale, dovranno adeguarsi.
I principi e criteri cui dovrà attenersi il Governo nell’emanazione della Carta dei doveri sono i seguenti:
- la trasparenza, quale livello essenziale delle prestazioni concernenti i diritti sociali e civili e quale fondamentale principio cui l’attività delle amministrazioni pubbliche si uniforma (attraverso la pubblicazione, sui siti istituzionali delle pubbliche amministrazioni, delle informazioni relative ai procedimenti amministrativi di interesse generale, secondo criteri di facile accessibilità, completezza e semplicità di consultazione);
- la leale collaborazione e la buona fede (l’azione amministrativa deve svolgersi con il minor aggravio possibile di obblighi, oneri e adempimenti a carico dei cittadini);
- il periodico adeguamento dei termini di conclusione dei procedimenti;
- l’uso di un linguaggio semplice e chiaro in modo da rendere facilmente comprensibili i documenti amministrativi e le informazioni fornite attraverso tutti i canali istituzionali;
- l’attuazione del progetto di dematerializzazione dei documenti;
- il principio dell’acquisizione diretta, anche tramite l’accesso per via telematica alle banche dati delle amministrazioni certificanti, ai sensi del quale vige il divieto di richiedere al cittadino e alle imprese informazioni, dati e documenti in possesso della stessa o di altre amministrazioni pubbliche;
- il rapido e facile accesso ai servizi ed alle informazioni tramite l’utilizzo delle tecnologie telematiche;
- la configurazione di una specifica responsabilità amministrativa e contabile per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche e dei concessionari della riscossione che avanzano, con dolo o con colpa grave, indebite richieste di pagamento;
- l’introduzione, in caso di omissioni, inadempienze o ritardi delle amministrazioni pubbliche, di specifici poteri gerarchici che consentano la motivata sostituzione, anche temporanea, dei dipendenti, e l’obbligo di indicare l’ufficio presso il quale segnalare gli eventuali disservizi;
- la consultazione, da parte delle pubbliche amministrazioni, anche dei soggetti portatori di interessi collettivi o diffusi, contemperandola, tuttavia, con l’esigenza di assicurare la ragionevole durata del procedimento.
La Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della funzione pubblica, con riferimento alla Carta dei doveri delle amministrazioni pubbliche deve:
- realizzare un piano di comunicazione volto a promuovere la conoscenza della Carta;
- definire forme di monitoraggio e di valutazione dell’osservanza dei precetti contenuti della Carta, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica;
- raccordare le autonomie regionali e locali nell’ambito di un apposito tavolo istituito presso la Conferenza unificata;
- individuare, in ogni amministrazione pubblica, gli organi e gli uffici responsabili dell’applicazione della Carta dei doveri delle amministrazioni pubbliche.
Le amministrazioni pubbliche devono, altresì, adottare direttive che contemplano il dovere di cortesia e di disponibilità, sulla base delle linee guida emanate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della funzione pubblica: tutti i pubblici dipendenti dovranno usare cortesia e disponibilità nei confronti dei cittadini, “finalmente” considerati come “clienti” della pubblica amministrazione, dalla quale hanno diritto a ricevere servizi di qualità.
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