La prima fattura elettronica con standard europei tra una pubblica amministrazione italiana e un proprio fornitore è stata scambiata il 31 ottobre in Emilia-Romagna. L’innovazione, ora sperimentale, a regime consentirà di realizzare risparmi fino al 90% per ogni documento: il che significa tra i 5 ei 15 euro per i fornitori e tra i 25 e i 60 euro per le amministrazioni.
Il nuovo documento digitale, efficace a tutti gli effetti di legge, è stato trasmesso e gestito da Intercent-Er, l’agenzia regionale che opera come centrale di committenza di oltre 700 pubbliche amministrazioni del territorio.
La trasmissione della fattura è avvenuta utilizzando l’infrastruttura tecnologica allestita secondo gli standard definiti dal progetto europeo Peppol. Il “Pan european public procurement on line”, di cui Intercent-Er è partner, è un consorzio costituito nel 2008 da 17 soggetti pubblici appartenenti a 11 diversi Stati, con il proposito di favorire gli appalti transfrontalieri e rendere interoperabili i sistemi di e-procurement in tutta l’Europa.
La fatturazione elettronica produrrà benefici sia per le pubbliche amministrazioni sia per le imprese (in termini di dematerializzazione, costi di conservazione e integrazione del ciclo ordine-pagamenti) e sarà ora messa a disposizione di tutte le amministrazioni pubbliche italiane ed europee interessate per diffondere l’automatizzazione dei processi e ridurre così gli oneri rocedurali. Consentirà, inoltre, alle aziende di aumentare la propria competitività grazie ad una maggiore efficienza e ai costi più bassi.
“Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto con questa prima sperimentazione”, ha commentato il direttore di Intercent-Er Anna Fiorenza, precisando che cosi’’ “in un contesto difficile come l’attuale diventa cruciale saper innovare, facendo ricorso a tutte le soluzioni messe a disposizione dalla tecnologia, per ridurre la spesa, ottimizzare i processi e semplificare le interrelazioni tra mondo pubblico e mondo privato”.
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