Decreto liberalizzazioni: stanziati 5,7 mld per pagamenti delle p.a. alle imprese

Il testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale

25 Gennaio 2012
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È uscito oggi in Gazzetta Ufficiale il decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, c.d. “decreto liberalizzazioni”.
Il testo firmato dal Capo dello Stato contiene anche qualche novità. Stanziati 5,7 miliardi per il pagamento di enti e ministeri. Le risorse vengono trovate utilizzando tre forme di finanziamento 2,7 miliardi saranno messi a disposizione riutilizzando i fondi speciali derivanti dai residui passivi; 1 miliardo, recuperato riallocando alcune poste contabili, servirà ad estinguere i crediti relativi ai consumi intermedi; 2 miliardi saranno pagati tramite titoli di Stato e l’assegnazione di tali obbligazioni statali non sarà computata nei limiti delle emissioni nette dei titoli di Stato indicata nella legge di bilancio.
I fondi messi a disposizione per i pagamenti della Pubblica amministrazione ai creditori “sono una cifra limitata”, rispetto all’enorme ammontare dello scaduto, “ma si tratta pur sempre di 11mila miliardi di vecchie lire” ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, intervenendo a Ballarò. Inoltre, nel decreto, per i redditi da capitale ed i redditi di diversa natura finaziaria è prevista un’aliquota del 20 per cento. Più alta, quindi, di quanto previsto l’estate scorsa in un provvedimento del governo Berlusconi.
Tra le altre novità un articolo prevede l’applicazione della deducibilità degli interessi passivi per le società, a prevalente capitale pubblico, che forniscono acqua, energia, teleriscaldamento e servizi di smaltimento e depurazione. Alcune modifiche di dettaglio vengono introdotte anche per la tassazione delle rendite finanziarie con l’aliquota unica prevedendo la soppressione dell’esclusione della tassa del 20% sui redditi di capitale e sui redditi differenti di natura finanziaria (la norma ha valore interpretativo) ma anche l’applicazione dell’aliquota del 12,5% sui pronti contro termine su titoli pubblici emessi da Stati esteri e dell’11% sui fondi pensione Ue (per rispondere ad una procedura di infrazione comunitaria).

(Fonte: lagazzettadeglientilocali.go-vip.net)

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