Siamo intervenuti”. Così il viceministro dell’Economia, Vittorio Grilli, ha risposto venerdì scorso a margine del 42esimo convegno dei giovani di Confindustria a chi gli chiedeva su un’eventuale proroga della prima rata. “Un conto sono gli interventi sulle zone terremotate – ha aggiunto – altre cose in questo momento… Abbiamo leggi passate sull’Imu e fatto tutte le discussioni parlamentari e confermato la possibilità delle tre tranche”. Il tutto confermato in serata da una nota delle Finanze relativa al d.P.C.M. sulla proroga dei termini per gli adempimenti fiscali: “Per quanto riguarda gli altri adempimenti fiscali, sono confermate le scadenze ordinarie: in particolare, è confermata per il 18 giugno la scadenza del pagamento della prima rata Imu”. Intanto, secondo i calcoli della Uil, il mix tra nuove imposte e sblocco delle vecchie (Imu, Addizionali Irpef, Tarsu, Imposta di soggiorno) costerà, mediamente, ai contribuenti 1.427 euro nel 2012 di cui: 177 euro a famiglia per l’Imu sulla prima casa; 865 euro a famiglia per la seconda casa; 143 euro di addizionale comunale Irpef per contribuente; 220 euro per la Tarsu. Cifra questa che raggiunge i picchi di oltre 3 mila euro a Roma, 2.580 euro a Bologna, 2.519 euro a Milano. Secondo lo studio nel 2012 le aliquote Imu sulla prima casa aumentano mediamente del 12% rispetto all’aliquota base; quelle per la seconda casa del 25,9%, sempre sulle aliquote base; le addizionali comunali Irpef dell’11,2% rispetto allo scorso anno; quelle per la Tarsu del 2,7% rispetto al 2011. Dall’indagine risulta, spiega Guglielmo Loy segretario confederale Uil, come ormai si stia consolidando il dato degli aumenti generalizzati delle aliquote delle imposte locali, non solo per l’Imu, ma anche per gli altri tributi quali le addizionali Irpef, la Tarsu e la neo imposta di soggiorno. Tra le città, 50 hanno deliberato l’Imu sulla prima casa, mentre 21 (il 42% del campione) hanno aumentato l’aliquota di base. Quattro città hanno scelto quella massima del 6 per mille (Caserta, Catania, Parma e Rovigo); mentre Torino ha scelto il 5,75 per mille; Napoli, Roma, Genova, Cagliari e Perugia il 5 per mille. 25 città (il 50% del campione), hanno mantenuto l’aliquota di base al 4 per mille (tra cui Milano, Aosta, Trento, Bologna, Firenze). Solo 4 città (l’8%) hanno scelto di abbassare l’aliquota di base (Mantova 3 per mille; Biella 3,7 per mille; Novara 3,8 per mille; Trieste 3,9 per mille). E sempre a proposito di Imposta municipale unica, le Poste hanno annunciato che il pagamento potrà essere effettuato in modo più semplice e rapido utilizzando i servizi ideati per i contribuenti in vista della scadenza: i cittadini potranno compilare direttamente dal proprio computer il modulo F24 e poi recarsi allo sportello dell’ufficio postale per perfezionare la procedura e pagare.
Inoltre, sempre allo scopo di agevolare i cittadini, negli uffici postali più grandi Poste Italiane metterà a disposizione uno sportello dedicato al pagamento dell’Imposta sugli immobili. Il cliente, anche se non registrato al sito, può accedere al modello da compilare alla pagina dedicata e riempire i campi previsti. Una volta inserite, le informazioni saranno verificate e certificate e poi salvate dal sistema e trasferite in tempo reale ai terminali degli uffici postali. A ciascun modello F24 compilato su web sarà assegnato un codice identificativo univoco per il riconoscimento della pratica.
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