Anci, domani la marcia dei sindaci a Milano

Delrio: tagli ai trasferimenti, perdita delle risorse derivanti del gettito Imu, assoggettamento dei piccoli comuni al patto di stabilità e all’obbligo delle gestioni associate limitano fortemente il raggio d’azione dei sindaci costretti a lavorare “con le mani legate” per la scarsità di risorse

20 Novembre 2012
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Domani la marcia dei sindaci contro le ultime politiche del governo. L’Anci chiama a raccolta per mercoledì mattina, a Milano, gli amministratori di tutta Italia per fare fronte comune contro l’austerità dei tagli centrali e le incertezze di una congiuntura tra le più difficili che la p.a., e in particolare i comuni, abbiano avuto modo di affrontare. “Ci troviamo ad un passaggio realmente decisivo per il futuro delle nostre comunità. Gli ingenti tagli ai trasferimenti, ormai ripetuti e crescenti, la perdita delle risorse derivanti dai dati del gettito Imu, l’assoggettamento dei piccoli comuni alle regole del patto di stabilità e all’obbligo delle gestioni associate delle funzioni fondamentali a partire dal prossimo anno pur essendo state rimosse con alcuni interventi normativi le principali incongruenze ed irrazionalità, tutto ciò prelude ad una ingestibilità oggettiva dei nostri comuni”. Si apre così l’infuocata lettera inviata da Graziano Delrio, presidente Anci nazionale a tutti i sindaci degli oltre 8mila comuni italiani, affinché non perdano l’occasione di unire le proprie voci ed esprimere forte il proprio disagio di amministratori a stretto contatto coi cittadini. “I nostri Comuni – prosegue Delrio –  sono dotati di bilanci di entità sempre più ridotta e con una dipendenza quasi totale da fonti esterne per ciò che riguarda gli investimenti”. Un quadro che limita fortemente il raggio d’azione dei sindaci, i quali spesso, si trovano a lavorare “con le mani legate” per la scarsità di risorse a disposizione e le maglie dei limiti posti a livello centrale, che soffocano le eventuali, risicate opportunità di investimento. “La rigidità di vincoli relativi, ad esempio, all’utilizzo delle risorse per la produttività – osserva il presidente Anci – come quelli riguardanti alcune voci specifiche di spesa, determina spesso l’impossibilità di attivare le modalità più efficienti, efficaci ed anche, complessivamente, più economiche per tentare ogni utile riorganizzazione”. La posizione dell’Anci è netta, sulle politiche di affievolimento delle erogazioni da parte del governo centrale: “Come comparto comuni abbiamo già dato, rischiamo il “blocco” sia finanziario che funzionale delle nostre amministrazioni; mentre qualcuno ancora invoca dei costi della politica e della casta anche guardando ai nostri enti, senza conoscerne né i bilanci né le indennità”. Tutto ciò, mentre a Roma si continua a discutere della legge di stabilità per il biennio 2013-2014, arco di tempo in cui dovrebbe anche entrare in vigore anche il patto, sempre denominato “di stabilità” che obbligherà anche gli enti virtuosi a sottostare a precisi confini di spesa.  Il ritrovo del corteo sarà a Milano, alle ore 10, in piazza Santa Maria delle Grazie: “Solo così – conclude Delrio – potremmo cercare di trasmettere e far comprendere il senso del nostro insostenibile disagio”.

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