Ue deferisce l’Italia alla Corte di giustizia per i rifiuti in Campania

La proposta Ue: multa di 256.819 di euro per ogni giorno di ritardo dopo la seconda sentenza, fino a che l’Italia non si regolarizza

24 Giugno 2013
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L’Ue deferisce l’Italia alla Corte di giustizia per la gestione dei rifiuti in Campania e propone una multa di 256.819 di euro per ogni giorno di ritardo dopo la seconda sentenza, fino a che l’Italia non si regolarizza.
Inevitabile pagare 28.090 al dì tra le due sentenze. La prima sentenza della Corte Ue risale al marzo 2010, quindi anche se l’Italia si mettesse in regola a breve, non potrebbe evitare una multa che già supera i 30milioni di euro.
Pur riconoscendo i progressi fatti, ad esempio sotto il profilo della raccolta differenziata, la Commissione “non esclude nuove emergenze, dato che il trasporto dei rifiuti fuori dalla regione non risolve in modo adeguato i problemi endemici del territorio”. Dall’estate 2011 le autorità locali hanno infatti “dirottato” grandi quantità di rifiuti verso impianti in altre regioni, “soluzione questa di natura meramente temporanea a problemi che caratterizzano la regione ormai da anni”.
Bruxelles guarda con “preoccupazione” ai ritardi che hanno portato all’arresto della costruzione della maggior parte degli impianti previsti per il recupero dei rifiuti organici, degli inceneritori e delle discariche. “Il rischio ora – spiegano – è che molte delle installazioni previste non siano pronte per la fine del 2016, cioè in tempi ancora ragionevoli dalla prima sentenza della Corte”.
“Preoccupa” anche la “sorte incerta” di sei milioni di tonnellate di rifiuti imballati e stoccati presso vari siti in Campania, in attesa di un inceneritore che deve ancora essere costruito, e il “basso” tasso di raccolta differenziata nella provincia di Napoli. “Pur essendo la città della Campania che produce più rifiuti – spiegano – Napoli ha un tasso di raccolta differenziata solo di circa il 20%”.
Nel pronunciarsi nel marzo 2010, Lussemburgo aveva espresso particolare preoccupazione per l’assenza di una rete di dispositivi di smaltimento integrati e adeguati. La Commissione si è tenuta costantemente in contatto con le autorità italiane dopo la sentenza, affinché si prendesse le misure necessarie per eseguire la decisione. E alcuni progressi sono stati compiuti. L’Italia ha infatti adottato un nuovo piano di gestione dei rifiuti per la Campania nel gennaio 2012 e a giugno ha presentato un programma di misure destinate a gestire i rifiuti nella regione fino al 2016, quando dovrebbero diventare operativi nuovi impianti di trattamento.

Ue, inadempienza troppo lunga, ora multe
“Sono trascorsi tre anni dalla sentenza della Corte Ue. Sono tanti, e nonostante tutta l’assistenza data dalla Commissione alle autorità italiane, non é stata trovata una soluzione. Abbiamo dovuto prendere la decisione del deferimento e delle multe”. Così una portavoce ha spiegato giovedì scorso, durante il briefing della Commissione, la decisione di deferire l’Italia davanti alla Corte Ue per le lunghe inadempienze nella gestione dei rifiuti in Campania.

(Fonte: Eco dalle città)

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