Strasburgo, in caso di fallimento del Comune deve pagare lo Stato

Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell’uomo, accogliendo il ricorso di due cittadini italiani

25 Settembre 2013
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Lo Stato è tenuto a garantire il pagamento dei debiti contratti dai comuni che dichiarano il dissesto finanziario. Lo ha stabilito ieri la Corte europea dei diritti umani pronunciandosi sul ricorso presentato da due abitanti di Benevento (> vai alla sentenza sul sito della CEDU). I due abitanti di Benevento, nonostante una sentenza pronunciata in loro favore nel 2003, non sono mai riusciti a recuperare quanto dovutogli dal comune in dissesto finanziario. Lo Stato italiano è ora tenuto a versargli 80 mila euro per danni morali e pecuniari.

LA STORIA – Giovanni De Luca e Ciro Pennino, rispettivamente di 86 e 78 anni, vantavano complessivamente crediti per circa 64mila euro dal Comune di Benevento, da quando nel 1993 era andato in dissesto finanziario. Avevano infatti vinto, Pennino nel 1987 e De Luca nel 1992, una causa contro il comune. Dopo la dichiarazione di bancarotta, però, era stata nominata una commissione straordinaria per la liquidazione. Organismo su quale i due non potevano agire, secondo la legge italiana, per una ingiunzione al pagamento. Il credito dei ricorrenti, ricalcolato con gli interessi, era nel frattempo lievitato rispettivamente a 24mila e 40mila euro.

LA SENTENZA – La Corte ha respinto l’argomentazione dell’Avvocatura dello Stato secondo la quale la eccezionale circostanza dell’insolvenza dell’ente locale giustificava il fatto che non era stato possibile onorare i debiti. Secondo i giudici, invece, “come organismo dello Stato una autorità locale non può usare le sue difficoltà finanziarie come scusa per non onorare i suoi impegni”.

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