Il decreto sui precari della pubblica amministrazione torna oggi in aula alla Camera dopo l’ok ricevuto, nei giorni scorsi, al Senato. Il testo, però, non è il medesimo approvato a Palazzo Madama (> il testo approvato in Senato) e questo obbligherà il Parlamento a un altro passaggio prima della scadenza del decreto, prevista per il prossimo 30 ottobre. Insomma, si apre il rush finale del decreto e le modifiche introdotte alla Camera non sono di poco conto.
Entro il weekend il decreto dovrebbe dunque avere luce verde anche da Montecitorio, per consentire l’ultimo ritorno alla Camera alta per la conversione entro i limiti di legge. Sono soprattutto due le modifiche dell’ultim’ora che va a cambiare in misura significativa quello che era il nucleo centrale del provvedimento, cioè i posti nei concorsi pubblici riservati ai precari che avessero svolto almeno 3 anni di servizio negli ultimi cinque.
I requisiti per gli atipici restano immutati, ma ora gli enti non saranno autorizzati a indire nuovi bandi prima di aver esaurito le graduatorie in vigore sulle posizioni che si intendono mettere in palio. Una norma, questa, che verrà allargata anche ad enti di ricerca ed agenzie, con risicatissime possibilità di riuscire a ottenere deroghe.
Secondo quanto prevede il nuovo testo del decreto 101, allora, si potranno indire nuovi bandi per posti negli enti pubblici esclusivamente “in assenza di graduatorie vigenti di concorsi per assunzioni a tempo indeterminato”, mentre rimane invariato il principio che, una volta aperte le iscrizioni al concorso, i precari della pubblica amministrazione potranno godere di vie di accesso più agevoli rispetto agli esterni.
Altra modifica importante e aggiunta proprio negli ultimissimi giorni, è quella che coordina la durata dei concorsi con agevolazioni ai precari – e delle graduatorie di riferimento – alla proroga del turn over inserita nel testo della legge di stabilità: così, ora, sia le graduatorie che i bandi con corsia preferenziale per le vecchie conoscenze della p.a. resteranno in vigore fino al 2016.
Novità sui concorsi anche per i dirigenti degli enti centrali: a partire dal 2014, le gare per l’accesso ai posti saranno gestite dal Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio, affiancata dalla Commissione sul progetto riqualificazione della pubblica amministrazione.
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