Le conclusioni del Presidente Piero Fassino hanno suggellato venerdì scorso la fine dei lavori della XXX assemblea nazionale dell’ANCI svoltasi a Firenze dal 23 al 25 ottobre e intitolata “Il Paese siamo noi. Diamo fiducia ai Comuni per ridare fiducia ai cittadini. Le nostre proposte”.
“Usciamo da questa Assemblea più forti, perché la presenza contestuale del Presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio, insieme a molti ministri, ci ha dato un segno di attenzione importante verso il riconoscimento di Anci come interlocutore con cui confrontarsi e da ascoltare”, ha dichiarato il Presidente Anci Piero Fassino dopo le parole aspre espresse nella relazione inaugurale. “E usciamo da questa Assemblea più uniti, perché tutta la nostra riflessione si è sviluppata lungo un filo comune largamente condiviso, con un messaggio chiaro e forte alle istituzioni, alla politica e all’Italia: non si governa in modo adeguato questo paese se non si riconosce il ruolo fondamentale degli enti locali, e quindi la loro autonomia”, ha concluso Fassino, tracciando il bilancio dell’evento.
L’intervento conclusivo del Presidente ha ripercorso il filo della tre giorni Anci, con un leit motiv: “L’autonomia, condizione essenziale della nostra assunzione di responsabilità”. E autonomia, ricorda Fassino, “significa risorse; significa allentamento e revisione del Patto di stabilità, come ci è stato oggi confermato dal sottosegretario all’Economia; significa stop ai tagli ai trasferimenti; significa una service tax costruita sui principi di equità e vantaggio fiscale per le famiglie, assicurando al contempo ai Comuni di non essere penalizzati per i mancati introiti rispetto al 2013”.
Senza dimenticare il tema della nuova architettura istituzionale, a partire proprio dai comuni, “promuovendo economie di scala con le unioni e le fusioni dei comuni, laddove i cittadini si esprimessero in tal senso. E dando una governance istituzionale alle città metropolitane, che di fatto sono già una realtà dal punto di vista economico-produttivo”. Ma “devono essere riformati anche i rapporti tra i comuni e le regioni”, e allora “va impostato un processo che porti ad una distinzione più netta tra le funzioni di programmazione, assegnate appunto alle Regioni, e quelle di governance, assegnata ai comuni”. Infine i rapporti con lo Stato centrale: “Sia definitivamente archiviata – esorta Fassino – l’era che fino ad oggi ha attribuito ai comuni il trattamento che andrebbe riservato a enti irresponsabili da mettere sotto tutela: è un’aberrazione che rifiutiamo con forza, numeri alla mano”.
Anzi, ricorda Fassino, “è proprio a partire dalla dimensione comunale che si possono impostare politiche che rinnovino nel profondo l’intero Paese. E gli esempi non mancano, perché sono i comuni a lavorare sui progetti di innovazione delle smart cities, perché è attraverso i comuni che potrà prendere il volo l’Agenda digitale, perché le città sono il volano per il rilancio degli investimenti e dello sviluppo. E infine – aggiunge – proprio dalle città partirà entro brevissimo quel progetto di razionalizzazione delle multiutilities che consentirà vantaggiose economie di scala, attraverso la promozione di players di carattere regionale, nazionale o internazionale”.
I numeri dell’Assemblea nazionale 2013
Notevoli i numeri di questa edizione: oltre 1.160 sindaci e amministratori presenti nelle tre giornate, senza contare i numerosissimi ospiti intervenuti; 230 i giornalisti accreditati da testate nazionali e locali.
Corposa e di altissimo profilo la presenza del Governo ai lavori dell’Assemblea: importante e molto significativo l’intervento, all’apertura dei lavori del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e del Presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta. Numerose anche le presenze dei Ministri: Delrio, Giovannini, Bray, Lorenzin, Carrozza, Kyenge e Orlando e del Sottosegretario all’economia Baretta; ma anche del mondo delle imprese, come il presidente di Confindustria e della societa’ civile come i Segretari della CGIL e della Uil.
I convegni a latere che hanno “accompagnato” la sessione plenaria sono stati ben 44; lo spazio di Anci Expo – circa 12.000 metri quadrati e 150 stand – ha visto la presenza di 240 espositori accreditati.
Ampio spazio dedicato dall’informazione all’appuntamento annuale dell’Associazione dei Comuni italiani: 737 articoli, tra stampa nazionale, locale e web, hanno raccontato quanto accaduto a Firenze. Sono state prodotte 107 notizie dalla redazione del sito ANCI per rilanciare i contenuti discussi in plenaria e nei numerosi eventi a latere.
Quest’anno poi, per la prima volta, i lavori dell’Assemblea sono sbarcati su Twitter con l’hashtag ufficiale #Anci2013: numeri importanti per un debutto che ha visto piu’ di 5.000 tweet che in tre giorni hanno portato ripetutamente #Anci2013 ai primi posti nelle classifiche dei trend italiani.
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