Uno scontro nel Consiglio dei Ministri dell’8 novembre scorso fra il titolare dell’Ambiente Andrea Orlando e quello dello sviluppo economico Flavio Zanonato ha surriscaldato la riunione e provocato il rinvio dell’approvazione del ddl sulla green economy, fortemente voluto da Orlando e che prevede, tra l’altro, gli acquisti ‘ecologici’ da parte della pubblica amministrazione.
Il Ministro dell’ambiente ha proposto una moratoria sulla costruzione di nuovi termovalorizzatori oltre a quelli già previsti, osservando che quelli ”già esistenti sono ampiamente sottoutilizzati”. Ma Zanonato, a quanto si è appreso da fonti ministeriali, si è opposto allo stop a nuove costruzioni così come ha dato battaglia a Orlando su un altro tema, balzato agli onori delle cronache nell’ultimo periodo: la morosità sulle bollette dell’acqua.
Il Ministro dell’ambiente ha obiettato che l’acqua, come stabilito da un referendum, è un bene pubblico e quindi, prima di staccarne l’erogazione, bisogna disciplinare per legge le modalità di sanzione. Il ministro dello Sviluppo, invece, si è opposto giudicando diseducativa la posizione di Orlando e obiettando che così si scarica sugli operatori il costo della morosità.
Secondo fonti del Ministero dello sviluppo, tra i ministri Zanonato e Orlando c’è stato un ”normale e costruttivo confronto su importanti tematiche di governo”. Per quanto riguarda la questione della moratoria dei termovalorizzatori, sostengono ambienti del Mise, è stata infatti condivisa la necessità di realizzare una ricognizione approfondita e soprattutto aggiornata sul loro attuale impiego su tutto il territorio nazionale, anche alla luce dell’attuale fabbisogno di smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Questo, tuttavia, osservano le stesse fonti, ”senza programmare alcuno stop o frenata alla loro realizzazione: i termovalorizzatori infatti sono l’anello finale di smaltimento di una parte della raccolta differenziata e un loro stop, negli anni, incentiverebbe solo l’apertura di nuove discariche, con conseguenze ambientali molto problematiche, soprattutto nel mezzogiorno”.
Anche sul tema della morosità sulle utenze dell’acqua, le posizioni dei due ministri sono, secondo fonti del Mise, ”complementari: il ministro dello Sviluppo infatti condivide l’esigenza di aiutare le famiglie in grave difficoltà economica e ritiene che questo possa essere fatto, ad esempio, costituendo un apposito fondo”. Al tempo stesso, però, bisogna evitare che siano le aziende erogatrici a essere caricate del problema morosità, visto che queste, a loro volta, potrebbero a loro volta recuperare le minori entrate aumentando le tariffe a danno degli utenti paganti. Solo il tempo molto limitato in Cdm, osservano ambienti del Mise, ha impedito una chiusura positiva su entrambi i punti.
(Fonte: Ansa)
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