I piani in materia di clima ed energia UE2030 mancano di ambizione e ignorano i governi locali

28 Gennaio 2014
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I membri del Comitato delle regioni hanno espresso delusione rispetto ai piani ambientali per il 2030 pubblicati dalla Commissione europea.  Gli stessi auspicavano infatti che le proposte impegnassero gli Stati membri dell’UE a ridurre i gas a effetto serra del 50 %, ad aumentare il mix di energie rinnovabili e a incrementare l’efficienza energetica entro il 2030.

La Commissione europea ha avviato la prima fase delle consultazioni relative agli obiettivi per il 2030 con la pubblicazione del Libro verde lo scorso marzo. Il Comitato delle regioni renderà ufficiale la sua posizione quando i suoi membri si riuniranno a Bruxelles il 30 gennaio.  Sirpa Hertell (FI/PPE), relatrice del Comitato in materia, prevede che gli altri responsabili politici locali e regionali sosterranno la sua relazione, in cui chiede di puntare a “una riduzione dei consumi energetici, un’accresciuta indipendenza energetica e la transizione da fonti energetiche fossili a fonti di energia rinnovabili”. Questi risultati vanno raggiunti, sostiene il testo del suo parere, aumentando la quota di energie rinnovabili, riducendo i livelli di gas a effetto serra del 50 % rispetto al 1990 (il 10 % in più di quanto previsto dai piani della Commissione pubblicati ieri) e obbligando gli Stati membri a rispettare degli obiettivi di efficienza energetica, idea respinta dalla Commissione.

“Siamo favorevoli alla proposta della Commissione di introdurre obiettivi vincolanti sui gas a effetto serra e sulle energie rinnovabili”, ha dichiarato Sirpa Hertell. “I precedenti obiettivi 2020 aumentavano la quota di energie rinnovabili nell’UE del 4,5 %: le energie rinnovabili rappresentano un settore in crescita che rafforza la competitività, crea posti di lavoro e attrae i tanto necessari investimenti nelle nostre comunità. Tuttavia, gli enti locali e regionali d’Europa ribadiscono che gli Stati membri devono fare un salto in avanti e prefiggersi obiettivi più ambiziosi, ed è per questo che proponiamo una riduzione dei gas serra del 50 %. Inoltre, la scelta di non fissare obiettivi obbligatori in materia di efficienza energetica rappresenta un’occasione mancata. Avremmo dovuto imparare dal quadro 2020: soltanto l’efficienza energetica non era vincolante ed è stato l’unico obiettivo non raggiunto. È ora necessario concordare degli obiettivi vincolanti, quando la direttiva UE sull’efficienza energetica sarà riveduta alla fine dell’anno”.

Una relazione del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (PNUS) indica che gli enti locali e regionali sono responsabili di oltre il 70 % delle misure di mitigazione dei cambiamenti climatici e fino al 90 % di quelle di adattamento: di conseguenza Hertell critica anche la mancanza di un chiaro riferimento, nelle proposte della Commissione, al ruolo di questi enti. “Gli enti locali e regionali sono fondamentali per sviluppare approcci adeguati ai cambiamenti climatici e dare forma alle comunità del futuro. Mi dispiace molto che, date le loro responsabilità nell’attuare le misure di protezione del clima e di risparmio energetico, essi non abbiano avuto un riconoscimento adeguato”.

Sirpa Hertell ha poi aggiunto che, “tramite il parere del Comitato e iniziative di successo come il Patto dei sindaci, gli enti locali e regionali hanno dato prova di volontà politica e di impegno nell’affrontare i cambiamenti climatici. In Finlandia, ad esempio, 14 comuni che puntano a “zero emissioni di carbonio” stanno collaborando con imprese locali, decisori politici e residenti per arrivare ad una riduzione delle emissioni dell’80 %. Esortiamo la Commissione e tutti gli Stati membri dell’UE a prefiggersi obiettivi altrettanto ambiziosi al momento di concludere un accordo definitivo”.

L’europarlamentare Anne Delvaux (BE/PPE) ha appoggiato questa posizione aggiungendo che “il 9 gennaio la commissione congiunta ENVI/ITRE del Parlamento europeo ha votato a favore di tre obiettivi vincolanti. Il ruolo degli enti locali e regionali è essenziale per il conseguimento dei nostri obiettivi in materia di clima ed energia, e l’abbiamo sottolineato nella relazione.  Sono altresì convinta che l’efficienza energetica debba essere una delle basi della politica climatica ed energetica UE2030, accanto a un sistema ETS strutturalmente riformato. È deludente constatare che la Commissione, nonostante tutti i meriti riconosciuti all’efficienza energetica, non la includa nella sua proposta quadro”.

Sirpa Hertell (FI/PPE) presenterà il suo progetto di parere Libro verde – Un quadro per le politiche dell’energia e del clima all’orizzonte 2030 alla 105a sessione plenaria del Comitato delle regioni a Bruxelles il 30 gennaio. Il dibattito sarà trasmesso in streaming online.

(Fonte: CdR)

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