Clima, il Parlamento euroepo rilancia tre target per il 2030

40% taglio CO2, 30% consumo da rinnovabili e 30% efficienza

10 Febbraio 2014
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Dopo la recente proposta della Commissione europea sulla strategia sui fronti clima ed energia, il 6 febbraio scorso l’Europarlamento ha rilanciato tre nuovi target Ue per il 2030: 40% di riduzione della CO2 rispetto al 1990, 30% di consumo di energia da rinnovabili ed un aumento del 40% dell’efficienza energetica. La risoluzione, che non ha valore legislativo ma è una decisa dichiarazione politica, è riuscita a passare con 341 voti a favore, 263 contrari e 26 astensioni.

Nonostante le divisioni, l’Assemblea di Strasburgo si è espressa a favore di tre target tutti vincolanti per il 2030, da declinare in obiettivi nazionali a seconda del singolo Stato membro. “Il prezzo dell’energia ha un impatto serio su aziende, industrie e cittadini” spiega la relatrice, l’eurodeputata belga Anne Delvaux (Ppe) per la commissione ambiente, secondo cui la riduzione dell’import di energia è legata ad una maggiore produzione interna “con un uso migliore e più efficiente delle nostre risorse”.

Per Delvaux “un mix energetico più ampio unito all’efficienza energetica rappresenta l’opzione migliore” a livello Ue per tagliare le emissioni di CO2 e puntare verso un’economia verde. Sul fronte opposto il conservatore polacco Konrad Szymanski, che ha ritirato il suo nome come correlatore del testo per la commissione industria, perché non giudica “realistico” il taglio del 40% di CO2 per il 2030 ed è convinto che questa sia “la strada per ridurre la competitività dell’industria europea”.

Questo voto “invia un segnale chiaro ai governi Ue a sostegno del target del 40%, speriamo che ascoltino!” cinguetta soddisfatta la commissaria Ue al clima, Connie Hedegaard, nonostante l’Europarlamento critichi apertamente la proposta della Commissione europea, definendola “miope e non ambiziosa”. A differenza della posizione espressa dall’Assemblea di Strasburgo, Bruxelles propone un solo target vincolante di riduzione del 40% della CO2 a livello nazionale e un altro target di almeno il 27% per le rinnovabili, a livello Ue. In particolare, gli eurodeputati lamentano l’assenza di obiettivi nazionali sul fronte delle rinnovabili e di nuove azioni per incentivare l’efficienza energetica.

(Fonte: Ansa)

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