L’Italia spende 45,2 miliardi di euro ogni anno per consumi termici ed elettrici negli 11,8 milioni di edifici residenziali; 1,3 miliardi nelle 52 mila scuole; 644 milioni nei 13,7 mila edifici pubblici. Sono i numeri che ha raccolto il Cresme in una ricerca presentata oggi al forum Ri.u.so03 organizzato la settimana scorsa a Roma da Ance, Consiglio nazionale architetti e Legambiente.
Questo alto valore è dovuto all’anzianità degli edifici con il 49% degli edifici per uffici pubblici che ha più di 70 anni il 35 delle scuole con il vetro singolo fra quelle costruite più di 50 anni fa. Proprio su questi edifici maggiormente energivori è necessario partire per ridurre la bolletta energetica e lo studio propone una simulazioni secondo cui, in media, è sufficiente intervenire sul 20% delle costruzioni per abbattere del 10% i consumi complessivi e i relativi costi.
Proprio per questo dal forum arriva l’appello a le risorse che devono essere destinate al risparmio energetico non possono più essere considerate come mere spese quanto invece entrare a pieno titolo nel capitolo investimenti.
Le tre associazioni, riunite in questi Stati generali del settore, chiedono al Governo “di aprire subito i cantieri della riqualificazione energetica e anti-sismica” e indicano una serie di proposte. Al primo posto c’è quella di escludere dal patto di stabilità questi interventi sugli edifici pubblici, istituire un fondo di garanzia presso Cdp per favorire l’accesso al credito di enti locali, privati e e imprese e, infine di semplificare le norme e introdurre incentivi per realizzare questi interventi nei condomini, dove vivono 20 milioni di italiani.
Al nuovo Governo chiedono “impegni seri e responsabilità precise in tema i politiche urbane che negli ultimi 20 anni sono state esclude da qualsiasi investimento. Dal Governo Renzi poi ci aspettiamo una particolare attenzione a come attrarre le risorse europee per l’efficienza stanziate dal 2014 al 2020”.
(Fonte: Ansa)
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