“Monito severo ma nella direzione di quello che pensiamo noi “. Così il Ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan , ai microfoni del Gr1 definisce l’allarme lanciato ieri dalla Commissione europea al nostro paese su debito pubblico e competitività. “Mette in evidenza – prosegue Paodan – problemi strutturali che conosciamo da tempo, ci incita a far ripartire la crescita, quindi l’occupazione, ed in questo modo a correggere gli squilibri. Non nego che è più o meno quello che dicevo quando ero all’Ocse” (> vedi la nota del Mef di ieri).
“L’Italia ha fatto progressi verso il raggiungimento dell’obiettivo di medio termine” dei conti pubblici, ma nonostante questo “l’aggiustamento strutturale per il 2014 appare insufficiente”, soprattutto alla luce della “necessità di ridurre il debito ad un passo adeguato”. È quanto scrive la Commissione Ue.
L’Italia ha “squilibri macroeconomici eccessivi” che richiedono uno “speciale monitoraggio” da parte dell’Ue che farà rapporto all’Eurogruppo sulle riforme italiane e a giugno “deciderà ulteriori passi”: scrive sempre la Commissione Ue. Tra gli squilibri: debito alto, scarsa competitività, aggiustamento strutturale insufficiente.
Nella sua analisi approfondita degli squilibri macroeconomici effettuata su 17 Paesi, la Commissione Ue mette l’Italia assieme a Croazia e Slovenia nel gruppo di Paesi dove gli squilibri sono considerati “eccessivi”. Tutti gli altri sono nel gruppo dove gli squilibri ci sono, ma non sono considerati gravi. “L’Italia deve affrontare il livello molto alto del debito e la debole competitività esterna, entrambi radicati nella protratta lenta crescita della produttività e richiedono politiche urgenti”, scrive la Commissione secondo cui “la necessità di azione decisiva per ridurre il rischio di effetti avversi sul funzionamento dell’economia italiana e della zona euro è particolarmente importante data la dimensione dell’economia italiana”. In particolare, prosegue l’analisi, “il debito elevato mette un grande peso sull’economia, in particolare nel contesto di cronica crescita debole e inflazione sommessa”.
Resta inoltre “una sfida raggiungere e mantenere un avanzo primario molto alto – sopra la media storica – e una robusta crescita del Pil per un periodo prolungato, entrambi però necessari a mettere il debito su un percorso discendente”. “Nel 2013 – conclude la Commissione – l’Italia ha fatto progressi verso il raggiungimento dell’obiettivo di medio termine (MTO), ma ciononostante l’aggiustamento strutturale per il 2014 appare insufficiente vista la necessità di ridurre il debito ad un passo adeguato”. Dati tali squilibri, “la Commissione compirà un monitoraggio specifico delle politiche raccomandate all’Italia dal Consiglio nell’ambito del Semestre europeo (l’esercizio di controllo dei bilanci nato dal rafforzamento della governance della zona euro, ndr), e farà regolari rapporti all’Eurogruppo e al Consiglio.
“I numeri UE sull’Italia sono molto duri. Spero che sia chiaro perché noi dobbiamo cambiare verso. Ne parliamo il 12 marzo”, ha scritto il premier Matteo Renzi su Twitter.
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