Ue, l’Italia ha 2 mesi per recepire la legge sull’impatto ambientale

Iter infrazione passa a seconda fase, ora rischio è Corte Ue

31 Marzo 2014
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La Commissione Ue ha inviato all’Italia un “parere motivato” – secondo step della procedura di infrazione – col quale torna a chiedere di migliorare la legislazione nazionale sulle valutazioni di impatto ambientale (Via), e di recepire la normativa Ue. Se l’Italia non si metterà in regola entro i prossimi due mesi, rischia un deferimento alla Corte di giustizia Ue. Bruxelles aveva inviato una lettera di “costituzione in mora” nell’aprile 2009 seguita da un supplemento nel febbraio 2012. Se nel tempo alcune problematicità sono state risolte, la maggior parte dei rilievi della Commissione attendono ancora una risposta soddisfacente. I progetti presentati da Italia ad oggi, vengono infatti definiti “insufficienti” o restano in “fase di bozza”.
Le valutazioni di impatto ambientale (Via) hanno lo scopo di garantire che i progetti con un potenziale impatto significativo sull’ambiente siano valutati prima di essere autorizzati, e costituisce uno strumento di supporto decisionale di carattere tecnico-amministrativo.
In particolare, le preoccupazioni della Commissione riguardano la definizione del concetto di “progetto” nella legislazione italiana, le disposizioni in materia di partecipazione del pubblico alle procedure di VIA, e la portata di alcune categorie di progetti.

(Fonte: Ansa)

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