Elezioni europee, cosa andremo davvero a votare? Secondo un recente sondaggio, molti italiani ignorano che, tra meno di due settimane, saremo chiamati alle urne per eleggere il nuovo Parlamento europeo.
Forse, ancora di più sono gli elettori inconsapevoli che, per la prima volta, l’ente rinnovato di Strasburgo e Bruxelles eleggerà il presidente della Commissione europea.
È per questa ragione, infatti, che vediamo, insieme ai simboli dei soliti partiti, il nome del favorito per la presidenza della Commissione che già fu di Romano Prodi e Manuel Barroso.
Nello specifico, domenica 25 maggio, il voto dei cittadini dell’Unione europea servirà per eleggere i futuri 751 membri del Parlamento, di cui 73 saliranno al seggio in Italia, a rappresentanza dei 28 Paesi che a oggi fanno parte dell’unione, con gli oltre 500 milioni di persone che vivono entro i suoi confini.
La Commissione europea rappresenta, di fatto, il governo dell’Unione europea, avendo poteri esecutivi in seno ad essa e, per questa ragione, il voto del Parlamento di quest’anno diventa particolarmente significativo, poiché per la prima volta il Presidente sarà diretta espressione del voto popolare.
Allo stesso modo, il programma politico del neo presidente, andrà sottoposto al vaglio del Parlamentorinnovato, il quale, a maggioranza assoluta, dovrà dare il proprio benestare al suo insediamento.
In Italia, potranno votare i cittadini maggiorenni e comunitari in possesso dei diritti politici. Per ogni elettore, sarà possibile esprimere la propria preferenza votando la lista scelta e indicando, contestualmente, fino a tre preferenze. In questo senso, secondo la recente legge 65/2014, in caso di tre preferenze a candidati dello stesso genere, la terza andrà annullata in sede di scrutinio. Per converso, nel caso di due preferenze, queste potranno andare a due candidati del medesimo genere.
> le schede di votazione: II circoscr. – III circoscr.
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