Sì definitivo della Camera al decreto-legge sulla pubblica amministrazione: dopo l’approvazione della Camera con fiducia di fine luglio e poi quella del Senato con modificazioni nella seduta del 5 agosto scorso, è stata definitivamente approvata la riforma della p.a. dalla Camera il 7 agosto, con 303 voti a favore, 163 i contrari, 9 gli astenuti. Il decreto è quindi legge.
L’obiettivo del Governo, ha detto il Ministro Madia intervenuta al Senato nel dibattito sul d.d.l., è quello di “uscire dalla rappresentazione decadente che oggi travolge la nostra amministrazione pubblica e che travolge anche il tanto di buono che c’è oggi nelle professionalità della pubblica amministrazione”. Uscire dalla cultura del certificato per reimpostare il rapporto cittadino-macchina pubblica.
I pilastri del provvedimento vanno, come ha riassunto la Madia, dalle “semplificazioni” all’”anticorruzione”, dalla “mobilità” all’”equità nei compensi pubblici”. Per il sottosegretario Angelo Rughetti quello che esce fuori “è uno Stato più facile e meno costoso”. Ma il cantiere resta aperto e si guarda già avanti: “Adesso sotto con la delega e i decreti attuativi”, sprona Renzi.
Ecco le principali novità contenute nel provvedimento.
Dirigenti pubblici
Le pubbliche amministrazioni potranno mandare in pensione i dirigenti, motivando la scelta, a 62 anni purché abbiano l’anzianità massima. Si tratta di uscite anticipate di 4 anni rispetto al limite dei 66 anni. La soglia d’età non è però uguale per tutti: per i medici sale a 65 anni. Sono esclusi invece magistrati, professori universitari e primari.
Stop al trattenimento in servizio
Da ottobre nessun dipendente pubblico potrà essere trattenuto al lavoro dopo avere raggiunto i requisiti pensionistici, mentre finora la carriera poteva protrarsi ancora per due anni. La regola vale anche per i magistrati, anche se per loro lo stop scatterà solo a inizio 2016.
Salta pensionamento per 4 mila insegnati
Stralciata, per mancanza di copertura, la norma che reintroduceva la cosiddetta quota 96 e che avrebbe consentito il pensionamento anticipato di 4.000 docenti bloccati dalla riforma Fornero. La questione verrà trattata a settembre con un provvedimento ad hoc.
Turn over più flessibile
Rimodulazione del turnover, che diventa più flessibile per il quinquennio 2014-2018. Le amministrazioni potranno procedere ad assunzioni che non superino il 20% delle spese sostenute per quanti sono usciti nel 2014, la percentuale si alza al 40% nel 2015 per arrivare al 100% nel 2018. Delle accelerazioni sono previste per i Vigili del Fuoco, con la creazione di oltre 1.000 nuovi posti, e per le forze di polizia, per cui è previsto uno scorrimento veloce delle graduatorie, in vista di Expo 2015.
Mobilità obbligatoria, ma non per chi ha figli piccoli
Arriva la mobilità obbligatoria, ma non per chi ha figli piccoli. Un dipendente pubblico potrà essere trasferito da un ufficio all’altro, nel raggio di 50 chilometri, senza previe motivazioni. La regola non vale per i genitori con bambini sotto i 3 anni. I criteri generali per definire la mobilità saranno decisi con i sindacati. Lo stesso vale per il demansionamento: al massimo si potrà scendere di un gradino.
Razionalizzazione delle Autorithy
Il 70% del personale delle Authority dovrà essere concentrato nel «quartier generale». I dirigenti usciti da Banca d’Italia, Ivass e Consob nei due anni successivi non potranno ricoprire ruoli nei soggetti regolati.
Moduli online
Moduli online e uguali a livello nazionale per l’edilizia e l’avvio di attività produttive pubblicati sul portale www.impresainungiorno.gov.it. La norma nell’ambito del vademecum sulla sburocratizzazione.
Incarichi per pensionati
I pensionati potranno avere incarichi di studio e di consulenza, ma solo gratuitamente .
Pacchetto Cantone
Più poteri al presidente dell’Autorità Anticorruzione, Raffaele Cantone. La sua vigilanza sui contratti d’appalto a rischio coinvolgerà pure le concessionarie e potrà proporre commissariamenti anche nei casi in cui il procedimento penale non sia stato ancora aperto.
Magistrati
I magistrati che ricoprono incarichi in uffici di diretta collaborazione con la p.a. non potranno più godere dell’aspettativa e dovranno andare fuori ruolo. La regola però non vale per le aspettative già in essere.
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