“Permettere alle società di quotarsi in Borsa. Solo così le si costringerà a razionalizzarsi e a ristrutturarsi per presentarsi con i conti in ordine e, una volta quotate, attingere dal mercato quei capitali che servono loro per la propria attività”. È questa la prima ricetta per le partecipate che Piero Fassino, sindaco di Torino e presidente dell’Anci, propone in un’intervista pubblicata sull’edizione odierna de La Stampa.
“Molte di queste società agiscono in regime di concessione. Leghiamo la possibilità di allungare i tempi della concessione ad alcune condizioni, come quella di aprirsi a soci privati”, dice Fassino. Inoltre “creiamo incentivi, ad esempio un fondo per gli investimenti, a favore di chi si risana e si apre al mercato, alle fusioni tra società”.
E ancora: “i Comuni che aprono alle societa’ private o che mettono in campo processi di aggregazione o fusione potrebbero godere di vantaggi su Patto di stabilita’ o trasferimenti”. Accanto a questo, sottolinea il presidente Anci, ‘bisogna prevedere meccanismi di ammortizzatori sociali per aiutare le aziende a razionalizzarsi senza mettere in mezzo alla strada i lavoratori”.
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