Rivedere e differenziare il taglio per un miliardo tra Città metropolitane e Province di secondo grado; fare chiarezza su funzioni e risorse che saranno delegate dalle Regioni alle Città; definire nel più breve tempo possibile il percorso di riallocazione del personale eccedente previsto dalla Legge Delrio (50% in meno per le Province e 30% in meno per le Città metropolitane); risolvere la questione legata alle sanzioni per quegli enti che hanno sforato il Patto di stabilità.
Sono questi i temi principali discussi ieri dal coordinamento dei sindaci delle Città metropolitane Anci, riunitosi a Roma nella sede dell’associazione di via dei Prefetti.
Quattro punti che l’Anci, guidata dal presidente Piero Fassino e dal coordinatore Città metropolitane e sindaco di Firenze Dario Nardella, ha portato nel pomeriggio all’attenzione del governo durante la riunione dell’Osservatorio governo-enti locali-sindacati sull’attuazione della Delrio.
“Sul taglio da un miliardo – ha detto Nardella nel corso della riunione del Coordinamento – non è prevista una differenziazione tra Città metropolitane e Province. Come Anci abbiamo proposto una rimodulazione che riteniamo debba andare verso un 20% a carico delle Città metropolitane e il restante 80% sulle Province e questo per un motivo molto semplice: la Delrio prevede da un lato un’espansione delle funzioni per le Città, dall’altro una contrazione delle stesse per le Province. È chiaro che a maggiori funzioni debbano corrispondere più risorse e quindi anche minori tagli”.
Sulle funzioni, il coordinatore Anci ha dapprima sottolineato come le Regioni stiano procedendo “autonomamente e questo anche per via dell’accordo quadro, troppo generico, sancito in sede di Conferenza Unificata. In questi anni – ha perciò aggiunto -, molte Regioni hanno trasferito risorse non sufficienti ad assolvere specifiche funzioni delegate, contando sull’intervento delle Province laddove c’era un ammanco di risorse. Le Città metropolitane non possono accettare questo stato di cose perché, ad oggi, non possiedono risorse da aggiungere”.
E se sul personale l’auspicio è che “si proceda in fretta alla mappatura per riallocare il personale eccedente”, sulle sanzioni a carico degli enti che hanno sforato il Patto di stabilità la richiesta è perentoria: “C’è tutta una serie di Province – ha rimarcato Nardella – che in base ai dettami della spending review ha sforato patto. È un problema che si va ad inserire in una situazione di bilanci già fortemente in difficoltà. Per questo chiediamo al governo di discutere al più presto il tema delle sanzioni, che noi riteniamo debba risolversi in un azzeramento delle stesse”.
Alla riunione di stamattina ha partecipato anche il presidente del Consiglio Nazionale Anci Enzo Bianco, in qualità di sindaco di Catania, città ancora “nel limbo” per via della mancata attuazione della Delrio da parte della Regione Sicilia. “Questa inadempienza è francamente inaccettabile – ha detto Bianco – e come Anci dobbiamo chiedere con forza al governo di sollecitare tutti quei casi in cui persiste una mancata attuazione delle legge. Inoltre – ha aggiunto e concluso il presidente del Consiglio Nazionale – il governo deve essere meno timido sulle Città metropolitane, dicendo con chiarezza che sono altra cosa rispetto alle Province e su di esse si punta per il rilancio e lo sviluppo futuro del Paese”.
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