Accelerare sulla definizione dei numeri del personale delle province e delle città metropolitane da destinare ai processi di mobilità, per assicurare un percorso rapido che tuteli i dipendenti e garantisca la piena funzionalità degli enti e i servizi ai cittadini. È quanto scrivono ANCI e UPI in una circolare inviata agli enti di area vasta, e per facilitare il processo, estremamente complesso, mettono a disposizione degli enti uno schema tipo di delibera, per ricostruire in modo sintetico le categorie e i profili del personale da ricollocare o da inserire nella nuova dotazione organica.
Un’operazione ancora più urgente dopo che il Dipartimento della Funzione Pubblica, con una nota tecnica, ha chiarito proprio su richiesta di ANCI e UPI alcuni degli aspetti controversi, specificando in particolare che province e città metropolitane non dovranno sostenere alcun costo nei processi di mobilità del proprio personale. Importante anche l’annuncio dell’arrivo, in tempi che ANCI e UPI auspicano ridottissimi, dei due decreti ministeriali sui criteri di mobilità e sulle tabelle di equiparazione del trattamento economico del personale.
In questa fase quindi, ANCI e UPI, per tutelare i dipendenti e assicurarne un rapido ricollocamento, ritengono opportuno ed urgente che le province e le città metropolitane e procedano comunque alla rideterminazione delle loro dotazioni organiche quantomeno per quanto riguarda le categorie e i profili professionali, definendo quali profili si ritengono essenziali allo svolgimento delle funzioni fondamentali – entro i limiti di spesa previsti dalla legge di stabilità – e quali profili devono essere destinati alle procedure di trasferimento verso le Regioni e gli enti locali o verso altre amministrazioni pubbliche.
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