Importantissima novità negli esuberi province e ricollocamenti: la Corte dei Conti ha stabilito che non sarà possibile bandire nuovi concorsi o “pescare” dalle graduatorie di un ente vicino, prima che tutti gli esuberi Province italiane siano stati ricollocati.
Non basta, quindi, esaurire il bacino della Provincia in cui il Comune si trova: secondo la Legge di Stabilità 2015 i Comuni avrebbero dovuto destinare tutte le risorse per le assunzioni agli esuberi Province. Questa norma viene rivista in chiave nazionale e non territoriale dalla delibera n. 19/2015.
La scelta è chiara: evitare che il personale “di troppo” negli enti di area vasta resti senza posto mentre gli enti locali bandiscono nuovi concorsi, ma al tempo stesso determina più di un problema applicativo. Prima di tutto, non sono ancora disponibili in molte regioni gli elenchi degli esuberi Province, visto che c’è un netto ritardo nella redistribuzione delle funzioni.
Inoltre, c’è discrepanza tra comuni centrali e limitrofi: per questi motivi il principio fissato dalla legge di stabilità rischia di tradursi per molti enti in un blocco sostanziale delle assunzioni.
L’unica deroga è prevista per i profili “infungibili”, cioè per quelle professionalità che sono necessarie al Comune ma che in Provincia non si trovano perché estranee alle funzioni dell’ente di area vasta.
Ricapitolando, sono due le indicazioni principali della delibera:
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non sono ammesse le mobilità volontarie, se non dopo la ricollocazione del personale eccedentario;
le assunzioni a tempo determinato e quelle di cui all’art. 110, commi 1 e 2, t.u.e.l non presentano dubbi interpretativi in quanto la normativa esula da possibili interpretazioni restando quella prevista dal d.l. 78/2010 (attualmente la spesa è limitata a quella sostenuta per le medesime finalità nell’anno 2009).
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