Licenziamento dirigenti e concorsi pubblici: gli emendamenti approvati ieri al DDL Madia

I dirigenti si possono licenziare solo a seguito di una “bocciatura” e non conterà più solo il voto ma anche il peso dell’ateneo di provenienza

3 Luglio 2015
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Mannaia sui dirigenti pubblici: saranno licenziabili solo a seguito di una “bocciatura”, ovvero di una valutazione negativa sull’operato svolto. Di conseguenza non basterà più essere privi di incarico per un determinato periodo, ma bisognerà avere avuto almeno una volta la possibilità di lavorare e di essere giudicati. Quanto a incarichi direttivi e dirigenziali, anche i pensionati li possono svolgere purché a titolo gratuito e per un anno.

Tutt’altra sorte, invece, per gli amministratori delle società partecipate, legati al risultato (positivo, o negativo) dell’azienda, e quindi remunerati con un “compenso economico variabile”.

Raffica di modifiche, nella giornata di ieri, al disegno di legge del Ministro Marianna Madia in materia di riorganizzazione della p.a. , in Commissione Affari costituzionali alla Camera; numerosi gli emendamenti (soprattutto dei democratici) approvati, che hanno corretto gli articoli sulla dirigenza pubblica e sul pubblico impiego, mentre a partire da martedì 7 luglio saranno esaminati, hanno fatto sapere fonti parlamentari, i capitoli sui corpi di polizia e sulla conferenza dei servizi.
l’elenco delle proposte emendative approvate ieri
il DDL aggiornato al 18 giugno

Ritocco rilevante, imposto dal Pd, pure quello sui requisiti per l’accesso ai concorsi pubblici, laddove non conterà più soltanto il voto di laurea conseguito, bensì anche l’università frequentata dal candidato, in modo che la votazione possa essere così rapportata al “peso” dell’ateneo che l’ha assegnata.

E, sempre in tema di selezioni, è passato un “giro di vite” sulla designazione dei direttori generali, amministrativi e sanitari delle strutture sanitarie, riducendo la discrezionalità nelle nomine: le regioni avranno a disposizione una rosa di persone, proposta da una commissione ad hoc che, e questa è la novità, non sarà formata semplicemente attingendo dall’elenco nazionale dei dirigenti, ma sarà composta anche da chi, iscritto all’elenco, si è fatto avanti, manifestando interesse per l’avviso pubblico.

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