Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha confermato il taglio per tutti, a partire dal 2016, della Tasi sulla prima casa, l’Imu agricola e sui cosiddetti imbullonati (macchinari e impianti delle imprese fissati a terra).
Lo ha ribadito l’altro ieri durante il suo intervento al meeting di Rimini, puntualizzando che oltre all’azzeramento della tassazione sugli immobili ci sarà, dal 2017, anche la riduzione dell’Ires al 24% e, dal 2018, il taglio dell’Irpef.
Padoan: obiettivo calo tasse, ma bisogna ridurre la spesa
Nella “sequenza” con cui il Governo prevede tagli di tasse nel 2014-2018, dopo gli 80 euro per “equità sociale” e misure su “lavoro e crescita dell’ occupazione”, i prossimi passi saranno “sostegno alle imprese e alle famiglie sulle tasse sulla casa, poi vogliamo tornare ad aiutare le imprese e i redditi più bassi”. Lo ha detto ieri il Ministro Pier Carlo Padoan dal palco del Meeting.
La “riduzione tasse deve andare di pari passo con la riduzione della spesa”, ha ribadito il Ministro dell’economia. Padoan sottolinea che gli interventi del Governo sul fronte fiscale vanno inquadrati complessivamente “in un programma 2014-2018 che prevede tagli di tasse in diverse aree che vanno viste nel loro insieme: c’è una sequenza, e c’è una cifra complessiva. Si è cominciato dagli 80 euro, una questione di equità sociale. Poi tasse le tasse sul lavoro, dall’Irap al sostegno alle assunzioni, per far crescere occupazione e aiutare le imprese a assumere”.
Sequenza che procede ora con le tasse sulla casa e con il “tornare ad aiutare le imprese e i redditi più bassi”.
Sul fronte del fisco, ha sottolineato ancora il Ministro di fronte alla platea del Meeting, “la vera questione è come abbattere le tasse in modo credibile, quindi come si finanzia il taglio delle tasse. E per questo è necessario uno scenario di medio-lungo termine”. “Mi piacerebbe farlo dall’oggi al domani”, dice Padoan schioccando le dita. Ma avverte: le tasse “si possono abbattere solo in modo credibile”, così i risultati saranno “un impatto più efficace ed una finanza pubblica più sostenibile. Altrimenti il Paese non è credibile, e questo comporterebbe la risposta negativa di due soggetti: i mercati che sul debito ci farebbero pagare tassi più alti e le istituzioni che non ci concederebbero margini di flessibilità perché non si fidano”. In una “legge di stabilità”, avverte il ministro, “tutto deve tornare, e non è semplice farlo”.
Le coperture finanziarie
Per l’abbattimento di Tasi e Imu – che entreranno nella prossima legge di stabilità – le coperture finanziarie, spiegano fonti del Mef, si aggirano intorno ai 4,5 miliardi di euro. Circa 3,4 miliardi serviranno per coprire il mancato gettito Tasi sulla prima casa per i Comuni. Al momento, però, non sono ancora del tutto chiare quali saranno le coperture finanziarie da inserire nella manovra 2016.
Tra le possibili coperture, il governo potrebbe assegnare ai Comunil’intero gettito dell’Imu sui capannoni industriali. Disposizione – spiegano dal Mef – che però non sarebbe sufficiente a coprire l’intero mancato gettito Tasi. E ancora: potrebbero essere riviste le aliquote della rata dell’Imu sulle seconde case e, conseguentemente, potrebbe essere ritoccata la quota di gettito spettante agli Enti locali (oggi al 50%).
A rendere incerte le coperture ipotizzate ci sono anche alcune richieste arrivate da pezzi della maggioranza. Scelta civica chiede l’eliminazione dell’Imu sui capannoni, escludendola dunque tra le possibili coperture finanziarie. La minoranza Pd, insieme a Sc, chiede di non eliminare la rata Tasi per tutti. La richiesta è di mantenere l’imposta sugli immobili di valore maggiore, cioè le grandi abitazioni (e quindi non solo sulle ville).
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