Anci, bene il rinvio dell’obbligo delle gestioni associate

Ora dare il via a una vera riforma

30 Dicembre 2015
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“Un risultato importante per l’Anci e per tutti i comuni, non solo quelli più piccoli”. Così Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e vicepresidente dell’Associazione dei comuni, ha commentato la proroga dei termini per le gestioni associate dei piccoli comuni, inserita nel ‘decreto Milleproroghe’ varato il 23 dicembre scorso dal Consiglio dei Ministri.

“Ci auguriamo – ha aggiunto Ricci – che la proroga al 31 dicembre 2016 possa essere il primo passo verso la definizione di bacini omogenei per la gestione associata dei servizi, a prescindere dalle dimensioni dei Comuni coinvolti e per arrivare quindi a un riassetto complessivo del governo territoriale. Siamo pronti già a partire da gennaio a contribuire a scrivere con il Governo una legge che metta insieme i comuni per davvero, in maniera efficace ed efficiente. I Comuni saranno protagonisti del cambiamento’’.

“L’empasse normativa in cui versano i piccoli comuni – ha affermato Massimo Castelli, Coordinatore Anci piccoli comuni – ha dimostrato che l’unione obbligatoria dei servizi non funziona in molte parti del Paese. È chiaro che questa situazione blocca il processo invece di portarlo avanti, così come è chiaro che l’obbligatorietà per legge è servita a far metabolizzare la necessità per i comuni di unire le forze e diventare più forti. Ora però facciamo scegliere ai sindaci il come”.

“I tempi sono maturi per un cambiamento di rotta – ha aggiunto Dimitri Tasso, Coordinatore nazionale Anci Gestioni Associate e Unioni -. Abbiamo dimostrato in questi anni che i comuni possono si stare insieme ma c’è bisogno di un disegno organico e per questo motivo abbiamo proposto al Governo una riforma con la definizione di ambiti omogenei dove si preveda flessibilità e autonomia e non l’obbligo a fare tutto insieme, per questo esistono le fusioni”.

“In questi ultimi anni abbiamo metabolizzato bene il cambiamento e la necessità per i piccoli territori di lavorare insieme, ma sappiamo anche che così non si può andare avanti – ha fatto eco Roberto Pella, Vicepresidente Anci in rappresentanza dei piccoli comuni –. Dobbiamo andare oltre l’assetto attuale, facendo perno su due punti: flessibilità e autonomia. Il tutto tenendo in considerazione le diverse realtà territoriali e le conseguenti istanze ed esigenze’’.

Tornando alle altre richieste che l’Anci aveva formulato alla vigilia del varo del ‘Milleproroghe’ e che non hanno trovato spazio, il Governo ha fornito “ampie rassicurazioni” rispetto alla possibilità per le province e le città metropolitane di provvedere alla stipula dei contratti di lavoro a tempo determinato oltre il termine previsto, per le per le strette necessità connesse alle esigenze di continuità dei servizi che rientrano nelle loro funzioni fondamentali. 
Per tutte le altre istanze, l’Associazione dei comuni auspica che possano essere recepite in sede di conversione del decreto.

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