Cipe, approvato un piano per la crescita del Paese

Saranno 2 miliardi e mezzo di euro i nuovi fondi per gli investimenti nella ricerca e nel capitale umano, nonchè un miliardo di euro quello destinato ai beni culturali

2 Maggio 2016
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L’anno scorso fu la volta dell’esordio dell’Expo, quest’anno è stato il giorno del via libera del Cipe a un piano di investimenti da 3,5 miliardi per ricerca e cultura. Il premier Matteo Renzi punta ancora una volta sulla Festa del lavoro per ribadire come, aldilà del Jobs Act, il governo lavori ad ampio spettro per sbloccare opere e ridurre la disoccupazione.

Il Cipe, nella seduta straordinaria di ieri, ha quindi assegnato due miliardi e mezzo di euro per investimenti nella ricerca e nel capitale umano, un miliardo di euro per i beni culturali. Inoltre il Cipe ha assegnato circa 290 milioni di euro per programmi e azioni finalizzate al sostegno alle imprese e alla crescita.

“Il fatto che il Comitato interministeriale per la programmazione economica si sia svolto oggi, è un segnale di grande importanza simbolica: continuiamo a lavorare perché l’Italia sia finalmente sbloccata – ha scritto il premier Renzi in un post – Del resto, un anno fa, il primo maggio, era la data di partenza dell’Expo: doveva essere un disastro, è stato un successo. L’Italia è più forte di chi dice solo no”.

Ricerca

Il Comitato ha approvato il Programma nazionale per la Ricerca per il periodo 2015-2020. Il programma prevede investimenti complessivi nel primo triennio 2015-2017 pari a 2.428,60 milioni di euro, di cui

  • 1,9 miliardi di euro a carico del bilancio del MIUR e del PON ricerca
  • 500 milioni di euro a carico  Fondo sviluppo e coesione (FSC) 2014-2020.

È prevista una proiezione complessiva in via programmatica dell’impiego di risorse finanziarie fino al 2020, per un ammontare di 4,16 miliardi di euro totali.  Ad esse concorrono ulteriori risorse: il programma operativo regionale (POR) e l’iniziativa UE denominata “Horizon 2020”, tali per cui la portata finanziaria complessiva del Programma ammonterà complessivamente a 13,56 miliardi di euro nei sei anni dal 2015 al 2020. Il PNR è basato su sei grandi pilastri:

  • I.    Internazionalizzazione
  • II.   Capitale umano  
  • III.  Programma nazionale infrastrutture;
  • IV. Cooperazione pubblico privato e ricerca industriale  
  • V.  Efficacia e qualità della spesa;
  • VI. Programma per il Mezzogiorno.

Beni culturali

Il Comitato ha assegnato 1 miliardo di euro, a carico del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) 2014-2020, al Ministero dei beni e delle attività culturali per il finanziamento del Piano “Turismo e cultura”finalizzato ad un’azione di rafforzamento dell’offerta culturale del nostro Paese e di potenziamento della fruizione turistica, con interventi per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e per la messa in rete delle risorse culturali materiali e immateriali, con particolare riguardo al  Sistema museale italiano. Sono altresì previsti interventi per il consolidamento di sistemi territoriali turistico-culturali. In particolare, a beneficiare del piano saranno grandi completamenti di interventi già in corso (quali Pompei, Ercolano, la Cittadella di Alessandria, la Reggia di Caserta e gli Uffizi di Firenze) oltre a nuovi interventi di importo complessivo di 170 milioni da ripartire fra interventi di valore non inferiore a 10 milioni di euro con successivo provvedimento.

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