Virginia Raggi conquista Roma: cosa accade nella Capitale?

Le prime mosse del nuovo sindaco capitolino: scelta degli assessori, proclamazione ufficiale e municipalizzate. Roma cambia?

22 Giugno 2016
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È stato ieri il primo giorno “ufficioso” di lavoro per Virginia Raggi dopo la festa a Cinque stelle nella notte tra domenica e lunedì insieme a Beppe Grillo e al popolo pentastellato. La neosindaco di Roma sta effettuando le ultime limature sui nomi definitivi che comporranno la sua giunta. Nessuno dei 4 assessori finora indicati ha firmato i documenti ufficiali di investitura. 

In questi giorni si susseguono le riunioni per decidere “chi farà cosa” in base a un criterio di preferenza e di conoscenza della materia trattata. Si va costruendo, nei fatti, il profilo della nuova Assemblea capitolina targata M5S. Con una novità abbastanza significativa per gli standard pentastellati: non ci saranno le consuete “rotazioni”. Chi fa il capogruppo o il presidente di commissione resterà tale per i prossimi 5 anni.

Oggi dovrebbe giungere la proclamazione a sindaco di Roma, mentre domani molto probabilmente avverrà il passaggio di consegne in Campidoglio con il commissario straordinario Francesco Paolo Tronca. 

Consulta lo speciale sulle Elezioni Amministrative 2016.

Una delle prime dichiarazioni del primo cittadino (la prima donna nella storia a guidare la Capitale) è stata rivolta agli arresti per le tangenti a Roma, effettuando un ringraziamento ad investigatori e pm. Virginia Raggi ha inoltre indicato che intende investire nelle reti e “questa sarebbe un’indicazione positiva – hanno commentato gli analisti di Intermonte – si tratterebbe di investimenti regolati, con la distribuzione dell’acqua e dell’energia elettrica che pesano per il 75% sull’ebitda del gruppo”.
Nel frattempo, dopo l’elezione di Virginia Raggi (e di Chiara Appendino in quel di Torino) si palesa un clamoroso “effetto M5S” sulle borse: si registra infatti un calo rilevante in tutte le principali municipalizzate dei comuni capoluogo coinvolti nelle amministrative. In particolare a sfiorare un calo del 5% c’è la romana Acea per la quale la Raggi aveva annunciato l’intenzione di un cambio fra vertici e nomine. Acea registra un ribasso del 4,7%, mentre la torinese Iren scende del 3,5%.

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