Il protocollo d’intesa
Il documento, che fa seguito alle indicazioni fornite dalla direttiva 2/2020 e dalla circolare 2/2020 della Funzione pubblica, ha lo scopo di promuovere e agevolare il ricorso a misure necessarie a contenere la diffusione del contagio, mettere in sicurezza gli ambienti di lavoro e di accesso al pubblico e contestualmente garantire la continuità dei servizi e i livelli retributivi dei pubblici dipendenti che li prestano.
I punti di rilievo del documento
I dieci punti, su cui le parti convengono, prevedono tra le altre cose: la necessità di una rimodulazione dell’organizzazione del lavoro e degli uffici che consenta di ridurre la presenza del personale e dell’utenza grazie al ricorso, in primis, al lavoro agile e alla rotazione dei dipendenti; la garanzia della salubrità dei luoghi di lavoro; la preferenza, laddove possibile, per l’erogazione da remoto o in modalità agile anche dei servizi indifferibili e, in caso contrario, la loro fruibilità secondo appuntamenti cadenzati in sede con personale dotato di adeguati dispositivi di protezione personale; la necessità di armonizzare le indicazioni di tutte le pubbliche amministrazioni in merito alla estensione dei permessi retribuiti previsti dalla legge 104; la chiusura dei locali e degli uffici dell’amministrazione per almeno 24 ore così da effettuare la sanificazione laddove fosse individuato un caso di positività al Covid-19 di un dipendente o di un eventuale cittadino/utente che abbia avuto recente accesso agli spazi; la garanzia, in caso di isolamento momentaneo dovuto al superamento della soglia di temperatura o al pervenire di sintomi riconducibili al Covid-19, alla riservatezza e alla dignità del lavoratore interessato.
Il monitoraggio
Le parti monitorano periodicamente l’applicazione dell’intesa e possono inoltrare segnalazioni all’Ispettorato per la Funzione pubblica, che provvederà ad aggiornare i sottoscrittori sugli esiti delle stesse segnalazioni ricevute.
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